Franco (nome di fantasia) è uno storico dipendente della Pam di Corea (Livorno) che secondo quanto denunciato dalla Uiltucs Toscana sarebbe stato licenziato attraverso il cosiddetto “test carrello”, procedura definita “una vera e propria trappola”. Tuttavia la sua vicenda non sarebbe l’unica visto che nelle ultime settimane la stessa sorte sarebbe toccata anche a Giulio (nome di fantasia) altro dipendente con oltre 20 anni di anzianità operativo nel punto vendita di via Roma. 

Per la Uiltucs i due episodi non sono casi isolati ma segnali di una strategia aziendale più ampia, già riscontrata anche nei punti vendita di Siena e Campi Bisenzio. “Pam si sta liberando dei dipendenti storici, quelli con diritti, esperienza e dignità, per sostituirli con una nuova generazione di precari” – denuncia il sindacato -. Due storie diverse, stesso destino: lavoratori troppo giovani per la pensione, ma già considerati vecchi da buttare”. Una situazione definita “inaccettabile” e che verrà portata davanti a un giudice affinché “vengano difesi tutti i diritti”. 

Pam, storici lavoratori di Livorno licenziati: “Utilizzato il test-carrello”

Uiltucs punta il dito sulla gestione dei dipendenti da parte di Pam: “Paura e silenzio, queste sono le dinamiche che vengono imposte tramite contestazioni disciplinari superficiali e motivazioni inventate, con l’unico scopo di indebolire e isolare i lavoratori”. 

Il sindacato poi analizza quanto sarebbe successo a Franco: “Questo è un caso emblematico. Attraverso il cosiddetto ‘test carrello’ – un finto controllo organizzato come un’imboscata – alcuni ispettori hanno messo in atto una vera e propria trappola: prodotti nascosti, pressioni psicologiche e provocazioni alla cassa, con l’obiettivo di confondere e colpire il lavoratore sino a farlo volutamente sbagliare”.

Giulio, invece, sarebbe stato colpito da “un’escalation di contestazioni disciplinari continue e infondate, costruite con l’obiettivo di allontanarlo dal posto di lavoro nonostante i suoi oltre vent’anni di servizio”.

“Porteremo le questioni in tribunale”

Per la Uiltucs “queste azioni dimostrano la mancanza di coraggio di Pam, incapace di confrontarsi apertamente con i propri dipendenti e con chi da decenni garantisce professionalità e continuità”. Il sindacato annuncia che porterà entrambe le vicende davanti a un giudice: “Difenderemo tutti i lavoratori che hanno subito pratiche costruite ad arte per annientarne la dignità. Non ci fermeremo di fronte a comportamenti che offendono l’umanità e i valori fondamentali del lavoro”.