La nuova stagione di Formula E deve ancora partire, ma all’orizzonte si profila già una novità di grande rilievo che non riguarda il mondiale che scatterà a inizio dicembre, bensì quello successivo, destinato a segnare il debutto della Gen4 nel 2027. Sarà un momento epocale per la categoria elettrica, che i vertici del campionato sperano possa rappresentare la vera svolta e l’inizio di una nuova era.
Per riuscirci sarà fondamentale anche il supporto dei grandi marchi che hanno già aderito alla prossima generazione, ma c’è un costruttore che ha sorpreso tutti, perché non solo ha riaffermato il supporto alla Formula E, ma ha deciso addirittura di raddoppiare il proprio impegno, ossia Porsche. A sorpresa, infatti, il marchio tedesco ha confermato che avrà due differenti team ufficiali in griglia dal 2027.
Un approccio che rappresenta una totale novità in Formula E e che, in un certo senso, ricalca anche un po’ da vicino il modello Red Bull in Formula 1, che dispone di due team che offrono anche delle differenti opportunità a livello di marketing. Un approccio che in Formula E sarà leggermente differente, perché il Powertrain e le vetture saranno totalmente uguali e ciò che distinguerà il team sarà solo il personale.
Nico Müller, Porsche Formula E Team
Foto di: Simon Galloway / LAT Images via Getty Images
“Il motorsport plasma il nostro marchio. La nostra eredità nel motorsport tradizionale è unica e si riflette in ogni Porsche. In futuro vogliamo poter dire lo stesso del motorsport elettrico”, ha raccontato Thomas Laudenbach, Vicepresidente Porsche Motorsport, illustrando la scelta di raddoppiare l’impegno con un secondo team ufficiale.
Una mossa coraggiosa e sorprendente, diversa da qualsiasi altro approccio visto in FE e che arriva solo un mese dopo la revisione del programma di Porsche, con l’addio al WEC per impegnarsi solamente nel campionato totalmente elettrico e nell’IMSA. A questo punto, però, è logico chiedersi il perché Porsche abbia deciso di investire ancora più risorse e cosa significhi questo cambio di rotta per la Formula E.
Non è un mistero che la FE rappresenti un buon investimento tra impego e ritorno, sia a livello finanziario date che le risorse richieste sono minori rispetto ad altri campionati, sia a livello tecnico, perché alcune soluzioni, soprattutto a livello software e hardware, possono trovare una controparte a livello stradale. Ciò assumerà ancora più valore con la Gen4, dove ai team sarà data ancora più libertà su certi aspetti.
Pascal Wehrlein, Porsche Formula E Team
Foto di: Andrew Ferraro / LAT Images via Getty Images
“Rispetto ad altre serie, la Formula E offre un equilibrio molto interessante tra impegno e ritorno. Ci dà anche l’opportunità di sviluppare ulteriormente soluzioni tecniche rilevanti per le nostre vetture sportive di produzione. Inoltre, vogliamo sfruttare questo cambiamento operativo per individuare e promuovere nuovi talenti a tutti i livelli, non solo tra i piloti”, aggiunge Laudenbach.
Ciò che ha voluto rimarcare Porsche, però, è che non si tratta propriamente di un “team B”, secondario rispetto a quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi. L’obiettivo è quello di creare un’infrastruttura per allenare i nuovi talenti del gruppo, dandogli una via di accesso diretta alla Formula E già all’interno di un grande marchio.
Porsche ha infatti tanti giovani piloti nel proprio programma, sia nel DTM che in altre categorie e avere uno sbocco diretto in Formula E, come avviene per Red Bull con Racing Bulls in Formula 1, può essere un’opportunità unica senza appoggiarsi ad altre squadre. Basti pensare, infatti, a come l’anno scorso il pilota del programma giovani David Beckmann sia stato “prestato” al cliente Cupra Kiro.
Formula E Gen 4
Foto di: FIA Formula E
Si tratta quindi di un’opportunità anche per dare spazio a nuovi ingegneri e alle nuove leve che saranno il futuro del motorsport. Tuttavia, questo non è l’unico motivo: il secondo team ufficiale sarà anche una diversa opportunità di marketing perché, al di là del brand Porsche associato, sarà totalmente slegato dall’altra squadra già presente in griglia.
“Nella commercializzazione delle altre monoposto aggiuntive vogliamo creare quanta più indipendenza possibile, non solo ampliare la nostra presenza attuale. Il prossimo anno segnerà i 75 anni di Porsche Motorsport. Una storia di successo che in futuro sarà plasmata anche dai racconti del motorsport elettrico”.
I dettagli non sono ancora stati definiti, né sul nome né sul partner, ma la direzione è già tracciata. L’obiettivo è valorizzare il brand Porsche attraverso differenti sponsor e, per riuscirci, la casa di Weissach ha acquistato una nuova licenza direttamente dalla Formula E. Va ricordato, infatti, che Porsche ha potuto reindirizzare parte delle risorse liberate dal programma WEC, ora interrotto, verso il progetto elettrico.
Un segnale che conferma come l’impegno della casa tedesca sia totale e orientato al lungo termine: creare un secondo team significa infatti investire risorse significative, con la necessità di garantirne il ritorno. Porsche ha già confermato, tuttavia, che le 99X Electric in pista saranno sempre sei, anche con la Gen4: oltre alle quattro ufficiali, ci sarà un cliente, che si presume sarà Cupra Kiro, intenzionata a proseguire il rapporto.
Leggi anche:
Vogliamo la vostra opinione!
Cosa vorresti vedere su Motorsport.com?
Partecipate al nostro sondaggio di 5 minuti.
– Il team di Motorsport.com