di
Alessandra Arachi
L’attrice e sceneggiatrice parla del rapporto con sua sorella: «Quando mi sposai con Venditti, lei piangeva. Mi disse: “Questo matrimonio andrà male”»
«Capisco profondamente il gesto delle gemelle Kessler. Il rapporto tra due sorelle gemelle è talmente empatico che supera quello della madre».
Simona Izzo lei e sua sorella Rossella siete gemelle eterozigote, c’è lo stesso livello di empatia?
«Non so se sia la stesso, so però che io avrei fatto esattamente quello che hanno fatto le gemelle Kessler. Non sopporterei una separazione da lei. Impossibile sopravvivere a Ros. Ci sono tanti episodi che dimostrano la nostra unione».
Per esempio?
«Il mio parto. Mio figlio Francesco sarebbe dovuto nascere a metà settembre. Rossella ha sentito che non era così: “nascerà prima, nascerà oggi il 26 agosto”, mi ha detto. Io non ci credevo, quel giorno non sentivo niente, nessun sussulto».
Come è andata?
«Due minuti prima della mezzanotte mi si sono rotte le acque».
Ci sono altri episodi significativi?
«Talmente tanti».
Ne può raccontare qualcun altro?
«Parlo dell’empatia che lei ha avuto nei miei confronti. Per esempio il giorno del mio matrimonio com Antonello Venditti. Rossella non ha fatto altro che piangere».
Ma perché piangeva?
«Aveva avuto un’altra premonizione. Mi ha detto: “Questo matrimonio andrà male”».
Così è stato, in effetti.
«Così è stato. Ma poi è successa la stessa cosa il giorno che avevo deciso di separarmi».
Rossella ha pianto di nuovo?
«Si è sentita male. Quel giorno ha avuto un attacco di cardiopatia parossistica. “A Simona sta succedendo qualcosa di brutto”, ha detto a suo marito Vincenzo che la stava portando in ospedale. Io non le avevo ancora comunicato la mia decisione».
Soltanto episodi tristi?
«Ma no! Da ragazzine io e Rossella ci mettevamo le calze della mamma e facevamo le gemelle Kessler, ballavamo il Da-da-umpa davanti allo specchio».
Eravate unite da ragazzine?
«Molto. Abbiamo dato il nostro primo bacio lo stesso giorno. Ce lo siamo confessate la sera. Ma c’è anche il parto di sua figlia, Myriam Catania».
Cosa è successo?
«Era pomeriggio, ero dal parrucchiere. A un certo punto ho fatto un urlo. Avevo sentito una doglia. Mia nipote stava nascendo in quel momento. C’è qualcosa che nessun altro può capire tra gemelli».
A che cosa allude?
«Io non sono stata sola mai, altro che cordone ombelicale, il nodo è quello dell’abbandono, non si scioglie mai».
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18 novembre 2025
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