È trascorso un quarto di secolo dalla presentazione della terza generazione della Opel Corsa al Salone di Parigi. Un debutto che fece sognare gli appassionati per delle linee moderne e coerenti con la tradizione del modello. Era il 2000 quando i canoni stilistici vennero ridefiniti con un design evoluto e soluzioni tecniche all’avanguardia.
L’Opel Corsa C doveva cogliere l’eredità di una vettura amatissima per qualità costruttiva e affidabilità. L’utilitaria è stata una delle auto che ha segnato la storia del marchio tedesco. Il primo modello venne lanciato a partire dal 1982 dalla Casa oggi rientrante nel Gruppo Stellantis. Conosciuta anche come Vauxhall Corsa e Vauxhall Nova (solo versione A) sul mercato britannico, Chevrolet Corsa in America Latina, Holden Barina in Australia (versione B e C) e Opel Vita in Giappone (a causa dell’omonimia con un modello della Toyota), la vettura ha alzato gli standard tecnologici del segmento. La Corsa veniva proposta in oltre 80 Paesi e già al debutto rappresentava l’auto più diffusa del suo genere a livello globale.
Le caratteristiche della terza serie
Il look venne rinnovato con linee più tese e superfici più spigolose rispetto alla gen precedente. Per la prima volta, le versioni a tre e cinque porte avevano un posteriore identico, mostrando la volontà di unificare il listino. La carreggiata più larga garantiva una maggiore stabilità e più spazio a bordo, con una larghezza maggiore di otto centimetri. Il passo più lungo, invece, offriva una maggiore abitabilità per i passeggeri posteriori.
Uno degli aspetti più interessanti della nuova generazione era rappresentato dalla carrozzeria zincata, una scelta che andava a ottimizzare la resistenza alla corrosione e la durata complessiva dell’auto. La rigidità torsionale crebbe del 33% rispetto alla serie precedente per una super sicurezza in base agli standard dell’epoca. La dotazione comprendeva airbag frontali e laterali, cinture con pretensionatori e limitatori di carico, poggiatesta anteriori attivi e la pedaliera sganciabile brevettata dalla Casa di Rüsselsheim. Un sistema intelligente capace di rilevare la presenza del passeggero anteriore per attivare o meno il relativo airbag.
I punti di forza
Il perfezionamento dell’aerodinamica e il coefficiente Cx arrivò a 0,32, un valore record per una utilitaria di 25 anni fa. Sotto il cofano c’erano i motori a benzina ECOTEC che erano già in linea con la normativa Euro 4, in anticipo rispetto alla sua entrata in vigore. In alternativa erano disponibili due motorizzazioni turbodiesel 1.7 a iniezione diretta e quattro valvole per cilindro, da 65 CV e 75 CV, in grado di affrontare 100 km con appena 4,7 litri di gasolio nel ciclo misto. Oggi Opel mira al futuro con una gamma sportiva elettrica, ma che non scalda i cuori.
Sulla Corsa la trasmissione era manuale a cinque marce o automatica a quattro rapporti, grazie all’introduzione per la prima volta dell’Easytronic. Questo sistema ibrido tra automatico e manuale lasciava la possibilità al conducente di optare tra la rilassatezza della guida automatica e il controllo della cambiata manuale, in base alle condizioni del traffico. La sospensione anteriore a geometria DSA, sviluppata per migliorare tenuta di strada e sicurezza attiva, era di un livello top per l’epoca. Fu un successo planetario, puntando su sicurezza, efficienza e versatilità abbracciando una clientela molto ampia.