voto
7.0

  • Band:
    HOUNDS
  • Durata: 00:43:03
  • Disponibile dal: 17/11/2025
  • Etichetta:
  • Iron Shield Records

Spotify non ancora disponibile

Dalle fredde lande del Piemonte arriva una band che aveva già fatto parlare di sé con il debut “Warrior Of The Sun” del 2020: i torinesi Hounds, fautori di un metallo epico a là Virgin Steel, che con il nuovo “Rise Of The Immortals” promettono un disco ancora più a fuoco e forgiato nell’acciaio.

Il quintetto torinese, arrivato a firmare per la tedesca Iron Shield, vede anche un cambio di chitarrista, con Simone Galasso che prende il posto di Alessandro Zelferino, portando quindi anche un nuovo modo di intendere il genere che la band prende come riferimento. Sin dall’iniziale “Knightmare” si nota l’amore smodato per i Manowar e i brani più marziali, anche se il disco è arricchito da alcune chicche come “A.O.R. (All Out Running)”, che si rifà decisamente più al genere di cui il brano porta il nome, con tanto di tastiere di vanhaleniana memoria.
A dominare la scena c’è la voce grezza di Massimo Ventura, molto espressiva e coinvolgente, ma i brani più interessanti sono quelli dove la band divaga nei territori dei Savatage, come la title-track che riesce nella sua semplicità a replicare quell’atmosfera trasognante alla “Handful Of Rain” senza suonare troppo citazionista o manieristica.
Un gusto per l’heavy neoclassico e sinfonico che traspare anche dalla drammatica “Lohengrin” o dalla ballatona “Still Believe”, per poi rientrare nei territori più affini all’epic metal con la conclusiva “Fatal Destroyer”, con una coda quasi desertica e un po’ psichedelica che non può che far almeno incuriosire un ascoltatore.
Tirando le somme, i tre quarti d’ora di “Rise Of The Immortals” rappresentano nella loro semplicità il segno di come si possa ancora suonare questo tipo di heavy in Italia risultando assolutamente credibili, vista anche la storia del Bel Paese: un disco ben suonato e interessante che ha come unico difetto quello di non sapere se stare più vicino ai Savatage o ai Manowar, trovando forse una via di mezzo nei primissimi Virgin Steele, ma senza calcarne le suole troppo esplicitamente.

Gli Hounds sono sicuramente da tenere d’occhio nel panorama New Wave Of Traditional Heavy Metal italiano, con un secondo disco che ne conferma lo status e siamo sicuri porterà loro anche un po’ di notorietà fuori dai confini nazionali.

Rise Of The Immortals by Hounds