Nell’inchiesta “Midas” che imperversa sul governo di Kiev entra in scena un’altra figura che per anni è stata vicina a Volodymyr Zelensky. Si chiama Serhiy Shefir, è stato suo socio nella casa di produzione televisiva “Kvartal 95” ma soprattutto è stato suo primo consigliere alla guida del paese tra il 2019 e il 2024. Il suo nome è emerso quando un pubblico ministero della Sapo ha riferito all’Alta Corte Anticorruzione che in un’intercettazione si sente Shefir discutere con Timur Mindich, altro socio di Zelensky in “Kvartal 95” e ritenuto dai magistrati capo della banda che incassava le tangenti, di come reperire i soldi per pagare la cauzione dell’ex vice primo ministro Oleksiy Chernyshov, accusato di aver preso tangenti per 1,2 milioni di dollari e per il quale la Procura specializzata anticorruzione ora ha chiesto l’arresto.

E’ accaduto il 12 novembre, giorno in cui l’Alta Corte era chiamata a decidere la misura preventiva per Ihor Myronyuk, ex consigliere del ministro dell’Energia considerato dai pm tra i membri del gruppo che faceva capo a Mindich. Il procuratore Serhiy Savytskyi , riferisce l’Ukrainska Pravda, legge in aula un’intercettazione in cui Mindich parla con “una persona identificata come ‘Shefir Sergey Nakhamanovich’. Si sta discutendo di Chernyshov Alexey Mikhailovich. In particolare, per quanto riguarda la sua responsabilità penale e la scelta delle misure preventive“. L’ex consigliere di Zelensky dice: “Gli ho detto riguardo alla cauzione: se hai una parte ufficiale, allora noi ti aiuteremo in modo non ufficiale. Metteremo insieme i soldi“. Mindich, prosegue il magistrato, risponde: “Gli ho detto che anch’io contribuirò. Io non ho nulla…”. Shefir obietta: “No, beh, contribuirà dalla cassa”. E il procuratore specifica: “Si intende da una cassa che è in comune tra loro“.

I tre, si evince dal prosieguo del dialogo, si conoscono e sono in confidenza. “Lesha (Chernyshov) non è povero – sottolinea Shefir -, per usare un eufemismo”. Mindich obietta: “Ma gli hanno sequestrato tutto…”. Shefir: “No, comunque. Hanno sequestrato solo ciò che è dichiarato, ma secondo me Lesha, per il modo in cui vive — una flotta di macchine, una flotta di personale, una casa così…”. Poco dopo l’ex consigliere di Zelensky aggiunge: “Gli ho chiesto: e tu pensi di partecipare? Lui ha risposto: ‘Ma certo, ho già dato a due persone 20 milioni’” per pagare la cauzione specifica il procuratore. E Mindich: “In una situazione del genere è brutto dirlo, ma perché ti servivano quei 6 appartamenti? Non ci credo molto. E’ sicuro al 100% che se li è intascati, che siano 6 o 26.”

La cauzione di cui si parla è quella da 120 milioni di grivne (2,5 milioni di euro) che era stata chiesta lo scorso luglio a Chernyshov per evitare il carcere in un’altra inchiesta del Sapo che lo vede accusato di aver partecipato a un’operazione edilizia a Kiev in cui sarebbe stato corrotto con “uno sconto di oltre 14,5 milioni di grivne (297mila euro, ndr)” sull’acquisto di alcuni immobili. E che gli era costata il posto da vice primo ministro nonostante la vicinanza al presidente: il 12 novembre l’Ukrainska Pravda ha pubblicato una foto che li ritrae insieme durante quella che sembra una festa di Natale, datandola “fine 2022”.

Anche Shefir è stato vicino a Zelensky per anni. Oltre ad aver fondato insieme “Kvartal 95” nel 2002, i due hanno lavorato fianco a fianco in Servant of the People, la sit-com andata in onda dal 2015 al 2019 che valsa la fama all’allora attore comico prima che decidesse di mettersi in politica. Il 21 maggio 2019, diventato presidente, Zelensky nomina Shefir suo “primo assistente”, per poi licenziarlo all’improvviso cinque anni più tardi, il 30 marzo 2024, nel corso di uno dei repulisti che hanno caratterizzato il suo mandato.