Bologna, 18 novembre 2025 – E’ stato preso per il collo e strattonato, perché lo aveva filmato mentre spacciava crack in via Amendola, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine e facendogli così perdere un acquirente. Non contento, però, il pusher lo ha seguito e, a distanza di un giorno, lo ha di nuovo colpito, strappandogli anche la divisa da lavoro.
Doppia aggressione ad Ambrose Omo Irogho, per tutti Omo, il 31enne nigeriano noto sui social con il nome di ‘Jollytime’. Una sorta di ‘angelo custode’ che allontana chi spaccia e consuma sostanze stupefacenti ai Giardini Fava e in altre aree sensibili della città, come la Bolognina e alcune vie del centro storico. Online pubblica i video del suo operato, condividendo l’impegno che ogni giorno, in pausa dal lavoro, mette per “aiutare gli altri”.
L’aggressione di domenica
Domenica, però, qualcosa è andato sorto: in via Amendola, infatti, Omo ha visto uno spacciatore con in mano delle dosi di crack e una donna che stava per acquistarle. Ha iniziato a filmare la scena, contattando nel mentre le forze dell’ordine. Vedendolo con il cellulare in mano, il pusher ha provato a strapparglielo e poi lo ha afferrato per il collo. All’arrivo dei carabinieri, pusher e cliente hanno dato in escandescenze: la donna prima ha provato a colpirlo fisicamente e poi lo ha minacciato di morte (“ti brucio vivo”); lo spacciatore ha continuato ad aggredirlo verbalmente, minacciandolo di morte anche in questo caso.
L’episodio ai Giardini Fava
L’aggressione domenicale non è finita qui. Perché ieri, intorno all’ora di pranzo, lo spacciatore ha provato a regolare i conti con Omo, arrivando ai Giardini Fava e mettendogli di nuovo le mani al collo, strappandogli la divisa da lavoro che il 31enne indossava. “Mi ha detto che avrebbe mandato la mia foto in Africa e mi avrebbero ammazzato”, dice Omo, che anche in questo caso ha contattato le forze dell’ordine. Al parco pubblico è intervenuta la polizia. In serata, poi, lo spacciatore è tornato all’attacco, tornando ai Fava con un gruppetto di altri stranieri, cercando Omo, che però non era più lì.