Il presidente Alberto Zangrillo (foto di Genoa CFC Tanopress)
«Nella primavera 2024 c’è stata una frattura insanabile coi vertici del club». Lo ha raccontato Alberto Zangrillo in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. L’ex presidente, da poco revocato dal consiglio di amministrazione del Genoa “per giusta causa” durante l’assemblea del 27 ottobre 2025, prosegue. «Io avevo un dialogo costante con chi continuava a sostenere finanziariamente il Genoa, il mio contatto era l’advisor bancario di A-Cap. Poi c’è stato l’aumento di capitale che io ho votato per il bene del Genoa, apprendendo dopo uno sviluppo inatteso del quale ero stato tenuto all’oscuro. Mi sento tradito e disilluso».
Zangrillo ha spiegato il motivo della conclusione della sua esperienza in rossoblù: «Credo che la causa sia una profonda antipatia tra me e l’ad Andres Blazquez, oltre a una sfiducia reciproca. Però lui contava e io no, lo accetto».
Ha anche spiegato il suo rapporto con i tifosi: «Il momento più bello fu lo striscione che mi dedicò la Gradinata Nord; “Presidente grazie di esserci sempre”. Questo concetto è semplice ma molto forte, loro hanno capito che io per il Genoa c’ero sempre e nulla mi ha fermato, neppure una grave malattia oncologica affrontata nel 2024 con terapie inimmaginabili, tra cicli di chemio e radioterapia. Lo sapevano tutti ma dal 18 dicembre 2024 nessuno mi ha mai cercato con una telefonata da pegli. Solo Mattia Bani, una volta arrivato a Palermo».
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