LECCE – Un risveglio detonante, per la mafia del Salento, sotto lo sforzo muscolare dello Stato. Nuovo, tagliente colpo, inferto dai carabinieri alla Sacra corona unita: all’alba di oggi scattano 22 arresti e sequestri preventivi di beni- mobili e immobili – per poco meno di un milione di euro.
È stata ribattezzata “Escape”, dal termine inglese che indica la fuga, la maxi operazione eseguita dal comando provinciale dell’Arma, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia. Sono 22 le persone destinatarie delle misure cautelari, su un totale di 55 indagati: 18 sono finite in carcere, le restanti quattro ai domiciliari. Si tratta di una presunta associazione di stampo mafioso dedita allo spaccio, rapine, porto illegale di armi ed esplosivi ed estorsioni, ricettazioni e altri reati nei territori di Squinzano, Trepuzzi, Racale e Taviano.
La complessa attività di indagine, condotta dai militari del Nucleo investigativo guidati dal tenente colonnello Cristiano Marella, affonda le radici nel marzo del 2021 quando, all’interno di una masseria nelle campagne di Melendugno, fu rintracciato dopo una latitanza di due mesi (per un ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Taranto) Sergio Notaro. Originario di Campi Salentina e deceduto nel 2022, era ritenuto uno dei nomi di spicco del clan De Tommasi, attivo nel nord Salento: fu coinvolto in due vaste operazioni dell’Arma del 2014 e del 2015 (Paco e Vortice Deja-vu), contro le frange mafiose del territorio. Da quella sua “fuga” trae appunto origine il nome dell’attività di oggi.
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