«Oh oh oh». È con la risata tradizionale di Babbo Natale che Alessandro Gassmann saluta la stampa raccolta in un albergo romano addobbato a festa per la presentazione di “Natale senza Babbo”. Commedia di Stefano Cipani, dal 28 novembre su Prime Video, in cui l’attore interpreta Santa Klaus. Ma non quello dell’iconografia tradizionale fatta solo di lunga barba bianca, costume rosso e buoni sentimenti. Il suo è un uomo in piena crisi esistenziale. Per questo decide di prendersi una vacanza e scomparire, lasciando a sua moglie Margaret (Luisa Ranieri) il compito di rimboccarsi le maniche e salvare il giorno più magico dell’anno. Il tutto mentre cerca di arginare la Befana (Caterina Murino) e Santa Lucia (Valentina Romani), determinate a rubare la scena al protagonista delle Feste.
«Non solo sarebbe tempo di una Mamma Natale, ma di una Papessa», afferma Gassmann. «Il mio è un uomo che accetta le sue problematiche e debolezze e che grazie alla moglie risolve la sua misera condizione umana». «Margaret è una donna di oggi che non vuole chiedere aiuto e pensa di avere le spalle forti per poter reggere tutto», spiega Ranieri. «Ma perde di vista l’ascolto. È oberata, sta nel fare e non ha il lusso di fermarsi».
Una commedia fantasy che dietro la metafora natalizia racconta di una coppia in crisi mentre affronta il tema del consumismo. «La lezione che suggerisce il film è che non siamo così indispensabili», riflette l’attrice. «Abbiamo bisogno dell’altro per arrivare al gol e bisogna sapere chiedere scusa. È alla base di ogni reciprocità. Oggi essere donna significa essere un piccolo eroe. Riuscire a barcamenarsi tra scuola, figli e chat è molto da gestire. Non penso a me che ho il privilegio di avere degli aiuti che mi fanno portare a casa la giornata, ma chi ha sempre le “coperte cortissime”».
Tra i temi affrontati dalla pellicola anche la mercificazione del Natale e un pensiero a tutti quei bambini che passeranno il 25 dicembre sotto le bombe. «Ho accettato il ruolo perché dava una visione umanizzata di Babbo Natale, evidenziando temi presenti nella nostra società», confessa Gassmann. «Un’ora e 40 pensata per i bambini perché li aiutasse a passare delle Feste felici, ma che sottolineasse questioni che non possono essere tralasciate.
Spero in un Natale che possa portare un po’ di pace».
Ultimo aggiornamento: mercoledì 19 novembre 2025, 05:00
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