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È durata pochi minuti l’assemblea dei lavoratori dell’ex Ilva a Genova in sciopero che hanno scelto di occupare lo stabilimento e la strada della mobilitazione per protestare «contro il blocco degli impianti del nord e il piano che prevede l’aumento della cassa integrazione straordinaria fino a 6mila unità». I lavoratori con i mezzi si sono mossi in corteo verso la stazione ferroviaria di Genova Cornigliano, dove si terrà un presidio ad oltranza. «Sono mille i posti di lavoro a rischio a Genova», denunciano i sindacati.
Ex Ilva, sciopero da mercoledì. I sindacati: «È mancato il senso di responsabilità»
«Abbiamo rotto, abbiamo dichiarato 24 ore di sciopero a partire da mercoledì, con assemblee. Perché i nostri dubbi sono diventate certezze. È un disastro». Cosi il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, al termine dell’incontro sull’ex Ilva a Palazzo Chigi, riferendo la decisione dei sindacati e sostenendo che «il piano porta alla chiusura dell’ex Ilva. È mancato il senso di responsabilità delle istituzioni e del governo».
«Abbiamo chiesto al governo di ritirare un piano che ferma tutte le aree a freddo, che ci sembra la prospettiva di chiudere lo stabilimento per metterlo nelle disponibilità di potenziali acquirenti, che ad oggi non ci sono» mentre «il piano industriale che abbiamo discusso a luglio e condiviso con i commissari e con il governo di fatto nel nuovo bando non c’è più, c’è un ridimensionamento totale e questo per noi significa aprire uno scontro, al posto dell’elemento di alleanza che ci aveva visto giocare una partita importante con il governo. Oggi queste condizioni non ci sono e quindi andiamo allo scontro», dichiara Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim, al termine del tavolo sindacati-governo. «Non c’è nulla – ribadisce Uliano – non c’è neanche un disegno diverso» e rispetto ai potenziali acquirenti «oggi non ce ne sono. Abbiamo ribadito la richiesta al governo di farsi impresa, se questo è un asset strategico».
Governo: non ci sarà estensione della cassa integrazione
Ecco la nota ufficiale del Governo, diramata a valle dell’incontro:
«Nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi fra Governo e organizzazioni sindacali sull’ex Ilva, l’Esecutivo ha chiarito che non ci sarà un’estensione ulteriore della Cassa integrazione, accogliendo così la principale richiesta avanzata dagli stessi sindacati nel corso del precedente tavolo. In alternativa, saranno individuati adeguati percorsi di formazione in favore dei lavoratori, anche per coloro già in Cassa integrazione. La formazione servirà a far acquisire ai lavoratori le competenze necessarie alla lavorazione dell’acciaio prodotto con le nuove tecnologie green.
Il Governo ha confermato, inoltre, piena volontà di concentrare le risorse sulla manutenzione degli impianti per mettere in sicurezza i lavoratori e in prospettiva aumentare la capacità produttiva.
