voto
7.5

  • Band:
    TARMAK
  • Durata: 00:48:54
  • Disponibile dal: 07/11/2025

I Tarmak sono un trio formatosi a Ghent nel 2020, che nello stesso anno ha esordito con un EP autoprodotto, “Plow”.
Ci sono voluti cinque anni alla band per offrire un successore a quel breve disco, anni spesi nel perfezionare il proprio affiatamento in studio: infatti, se i riferimenti musicali rimangono pressoché inalterati (Russian Circles su tutti), ciò che colpisce l’ascoltatore è la compattezza dei suoni che scaturiscono da questo nuovo (ancora autoprodotto) “Delete To Proceed”.
Preceduto da tre singoli, ognuno dei quali rappresentato da video che compongono una trama sequenziale, l’album lavora sui riff e sulle scansioni metronomiche di Page Hamilton degli Helmet (la title-track è una sorta di saggio sull’argomento) per poi mescolare funk e post-metal nel carezzevole melting pot “Careless CRISPR”, a detta di chi scrive uno dei pezzi più efficaci della raccolta.

In un clima rilassato, anche i Russian Circles di cui sopra si muovono su pattern ritmici meno fragorosi e più psichedelici (“Ark Of Nowhere”), mentre i Tool più meditativi di “Fear Inoculum” paiono accompagnarsi alle chitarre liquide e alle reiterazioni continue di Mike Oldfield (“Gene Roulette”). Il lavoro della band agli arrangiamenti, capaci di bilanciare gran parte delle influenze e di cambiare direzione appena percepito un déjà-vu, è decisamente riuscito, come nell’ansiogeno finale di “Blue Renewed”, che si spegne in due minuti di rumore bianco, oppure in “Wörtrilg”, unico commento vocale del disco, sospesa in quella che a suo modo è una sorta di ballata (ma nel modo nevrastenico in cui la concepirebbero i Don Caballero o i King Crimson).
Un ottimo esordio, in grado di riportare alla mente l’ondata di band post-rock che popolarono i primi anni 2000: ci attendiamo possa attirare presto l’attenzione di qualche etichetta capace di portarli all’attenzione degli appassionati del genere.