Continua l’indagine a tappeto nel quartiere milanese di San Siro per capire l’origine del focolaio di legionella che, finora, ha provocato un morto, il 3 novembre: un uomo di 89 anni che soffriva di patologie pregresse. I contagiati sono al momento 11, di cui 8 attualmente ricoverati in ospedale. La difficoltà nell’individuare l’origine sta nel fatto che gli edifici in cui vivono le persone contagiate sono diversi, anche distanti qualche centinaio di metri l’uno dall’altro. Tanto che le persone contagiate, a quanto pare, non si conoscerebbero tra loro.

La “mappa” del contagio in zona San Siro

Silvia Fossati, presidente del Municipio 7, martedì pomeriggio ha fornito un aggiornamento sulla situazione. Il raggio di contagio è risultato di circa 500 metri e interessa l’area compresa tra le vie Capecelatro, Tracia, Preneste, Rembrandt e Morgantini. Case popolari di Aler, ma non solo. Ats ha effettuato i campionamenti nelle abitazioni delle persone contagiate e anche nei condomini: si attende l’esito di queste analisi e intanto si stanno effettuando verifiche su altri possibili “luoghi sensibili” in zona.

Mappa del contagio di legionella in zona San Siro

Come avviene il contagio

“La legionella è un battere che vive negli ambienti acquatici da cui può diffondersi nella rete idrica delle abitazioni e di altri impianti”, scrive Ats: “Il contagio avviene esclusivamente attraverso l’inalazione di minuscole gocce (aerosol) di acqua contaminata. Non è possibile il contagio da persona a persona, né bevendo l’acqua”. 

I consigli per prevenire la legionella

Tra i consigli di prevenzione, quello di utilizzare l’acqua calda sopra i 50 gradi e di effettuare spurghi periodici, più volte all’anno, ai serbatoi di accumulo dell’acqua sanitaria (calda e fredda), nonché la manutenzione dei filtri e degli eventuali addolcitori dell’acqua. Un altro consiglio importante è quello di fare la doccia solo dopo avere fatto scorrere l’acqua (calda o fredda) per alcuni minuti, con le finestre aperte e senza sostare in stanza da bagno. Dopo periodi di inattività (ad esempio, vacanza), occorre fare scorrere per alcuni minuti prima l’acqua calda, alla massima temperatura, poi fredda, sempre con le finestre aperte e senza sostare in bagno. 

Se infine si hanno sintomi sospetti (febbre alta, tosse o difficoltà respiratorie) occorre contattare subito il medico curante.