George Clooney è il protagonista nella pellicola Jay Kelly, dove intraprende un viaggio in Europa insieme al suo manager (interpretato da Adam Sandler) e durante il percorso si confronta con la propria vita fuori dal set, con le scelte passate, le relazioni personali e l’eredità che lascerà dietro di sé. Delle insicurezze, però, ben lontane dal carattere del celebre attore di Hollywood.


«Questo film ha in qualche modo catturato bene gli attori e il modo in cui lavoriamo, io però non ho mai avuto un manager e non ho un team numeroso, sono troppo vecchio. Ho solo un assistente, un agente e un addetto alle relazioni con la stampa», dichiara ironico Clooney al settimanale Chi, per poi approfondire il suo punto di vista sui rimpianti e sulla vecchiaia. 



Il rapporto con i rimpianti

George Clooney, 64 anni, non “colleziona” rimpianti a differenza del suo personaggio: «Non vivo con quel tipo di rimpianti. Quando invecchi, molti tuoi amici invecchiano e la tua famiglia invecchia, scopri che l’unica cosa tossica è il rimpianto. Il fallimento è facile: a quante audizioni vai e non si ottiene la parte ogni volta? Ma si va avanti».


Però dai rimpianti si può imparare, come accade con i fallimenti: «O ti fanno crescere o ti fanno rendere la pelle più dura.

Io venivo da Augusta, nel Kentucky, dove facevo il coltivatore di tabacco. Ti presenti a tutte quelle audizioni e se non funziona è più facile quando invecchi dire: “Ci ho provato, non ha funzionato». L’attore, però, non cambierebbe nulla della sua carriera e del suo passato: «Voglio dire, ho dei figli a cui ancora piaccio, hanno otto anni. Sappiamo che andranno in terapia dopo aver visto Batman & Robin, però mi ritengo fortunato».

La vecchiaia

George Clooney, però, non ha paura di invecchiare: «Nel mio lavoro ho avuto molti alti e bassi, molti fallimenti e molte cose che avrei voluto fare meglio. Negli ultimi dieci anni per la maggior parte del tempo ho fatto il regista, mentre questa primavera ho recitato a Brodway, non lo facevo da quarant’anni. Ogni sera ero preoccupato perché, invecchiando, diventa difficile ricordare le battute. Quindi avevo paura, ma è bello avere 64 anni e non essere sicuri di potercela fare». 




Ultimo aggiornamento: mercoledì 19 novembre 2025, 12:17





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