di Redazione Cook
La cerimonia di presentazione della nuova guida sul Bel Paese è in corso al Teatro Regio di Parma. Sono 22 i nuovi ristoranti monostella. Due macaron a «Famiglia Rana» di Oppeano e «I Tenerumi» di Vulcano
Si è tenuta a Parma la presentazione della Guida Michelin Italia 2026, la 71esima dedicata al Bel Paese. Nella splendida cornice del Teatro Regio, la Rossa ha assegnato le nuove stelle e tanti riconoscimenti speciali nel corso di una cerimonia presentata da Giorgia Surina. Ecco tutti i ristoranti e gli chef premiati.
Il nuovo tre stelle Michelin
Il nuovo ristorante tristellato italiano è «La Rei Natura» di Michelangelo Mammoliti a Serralunga d’Alba (Cuneo). Un traguardo che arriva a soli 26 mesi dall’apertura: «Quando ho accettato questa nuova avventura mi sono dato, come sempre, un solo obiettivo: dare il massimo» racconta Mammoliti. «Non mi aspettavo però di arrivare alle 3 Stelle Michelin, e certamente non in un tempo così breve. Quando hanno chiamato il mio nome sul palco ero incredulo: sognavo da anni di poter indossare la giacca bianca con i tre macaron rossi, oggi posso dire di avercela fatta. Questo traguardo non è solo mio: appartiene alla brigata di cucina e di sala, a cui va il mio ringraziamento più grande, perché ha creduto nel progetto de “La Rei Natura” tanto quanto me. Un grazie speciale va anche a mia moglie, ai miei figli e alla famiglia Dogliani, che mi ha sostenuto sin dall’inizio in tutte le mie richieste: dalla cucina sartoriale, alla serra, all’orto. Ricordo ancora il primo giorno in cui sono entrato in questo ristorante: da domani, entrarci sarà ancora più emozionante». Tutti i 14 ristoranti tristellati italiani della guida 2025 sono stati confermati anche per il 2026.
I nuovi due stelle
Passano da una a due stelle Michelin il ristorante «Famiglia Rana» di Oppeano (Verona), la cui cucina è guidata dallo chef Francesco Sodano, e «I Tenerumi» dello chef Davide Guidara a Vulcano (Messina).
I nuovi ristoranti con una stella
Sono 22 i ristoranti che hanno conquistato una stella: «Le Petit Bellevue» – Cogne (Aosta); «Cracco Portofino» – Portofino (Genova); «Rezzano Cucina e Vino» – Sestri Levante (Genova); «Senso Lake Garda Alfio Ghezzi» – Limone sul Garda (Brescia); «Abba» – Milano; «Procaccini» – Milano; «Olio» – Origgio (Varese); «Porcino» – Badia (Bolzano); «Quellenhof Gourmetstube 1897» – San Martino in Passiria (Bolzano); «Agli Amici Dopolavoro» – Venezia; «Cavallino» – Maranello (Modena); «Da Lucio» – Rimini; «Luca’s by Paulo Airaudo» – Firenze; «Sciabola» – Forte dei Marmi (Lucca); «Al Madrigale | Nuova Cucina Rurale» – Tivoli (Roma); «INEO» – Roma; «La Terrazza» – Roma; «Casa Bertini» – Recanati (Macerata); «Zunica 1880 a Villa Corallo» – Sant’Omero (Teramo); «Il ristorante Alain Ducasse Napoli» – Napoli; «Umberto a Mare» – Forio/Ischia (Napoli); «Capogiro» – Baja Sardinia (Sassari). Si tratta di un dato «in calo» rispetto allo scorso anno, quando le nuove insegne con un macaron erano state 31.
Il Mentor Chef Award
Il Mentor Chef Award è di Heinz Beck, chef del ristorante tre stelle «La Pergola» di Roma. «In oltre 20 anni di tre stelle ha trasformato “La Pergola” in un laboratorio di eccellenza gastronomica in cui hanno potuto formarsi generazioni di giovani cuochi», hanno detto gli ispettori. Ed è proprio a loro, ai giovani, che Beck ha dedicato il riconoscimento: «Sono orgoglioso di loro, perché un grande maestro non è nessuno se non ha degli allievi fortissimi».
I premi speciali
Il Michelin Service Award è andato a Giulia Tavolaro del «Maxi» a Vico Equense (Napoli). Secondo i giudici, «accoglie e guida una clientela internazionale con passione autentica, in cui l’ospite è sempre al centro». A ricevere il Michelin Sommelier Award è stata Ivana Capraro «Castel Fine Dining» di Tirolo (Bolzano). Nella motivazione è stato evidenziato come i suoi consigli ai clienti, in equilibrio tra valorizzazione di produttori locali e grandi etichette internazionali, siano «un viaggio tra le vigne, raccontate con entusiasmo e passione che trasformano ogni esperienza in un momento indimenticabile». Capraro, visibilmente emozionata, ha dedicato il premio alla collega Mara Severin, collega del ristorante «Essenza», venuta a mancare per un brutto incidente. A Gian marco Bianchi e al suo «Al Madrigale | Nuova Cucina Rurale» di Tivoli (Roma) è andato il Michelin Opening of the Year, premio conferito per la prima volta in Italia e dedicato ai locali che, pur avendo aperto da poco, hanno impressionato gli ispettori per la qualità e l’esperienza offerta. Lo Young Chef Award è stato assegnato a Mattia Pecis (29 anni) di «Cracco a Portofino» (Portofino), per la sua capacità di «assorbire il meglio da maestri indiscussi della cucina italiana e saperla restituire con personalità».
I premi Passion Dessert
Il premio Passion Dessert, pensato per i ristoranti che hanno «una visione dei dolci eccezionale», è andato a 8 insegne: «Unforgettable» – Torino; «Manna» – Milano; «Senso Lake Garda Alfio Ghezzi» – Limone sul Garda (Brescia); «Alpenroyal Gourmet» – Selva di Val Gardena (Bolzano); «Quattro Passi» – Nerano (Napoli); «La Caravella dal 1959» – Amalfi (Salerno); «La Villa» – Melfi (Potenza); «Sapio» – Catania.
Le nuove stelle verdi
Sono 5 le nuove stelle verdi: «La Bursch» – Campiglia Cervo (Biella); «Kircherhof» – Albes (Bolzano); «JOHANNS» – Molini di Tures (Bolzano); «Cà Matilde» – Rubbianino (Reggio Emilia); «Une» – Capodacqua (Perugia). Anche in questo caso si registra un calo rispetto allo scorso anno: nel 2025 le insegne premiate con questa referenza erano state 11.
I nuovi Bib Gourmand
La scorsa settimana erano stati rivelati i nuovi Bib Gourmand italiani. In totale, sono 255 le insegne in tutta Italia che quest’anno vantano il riconoscimento della guida che unisce qualità, autenticità e prezzi contenuti. In Piemonte entrano «Cacciatori» a Cartosio (AL), «Osteria Bar Sport» a Casale Monferrato (AL), «Le Due Lanterne» a Nizza Monferrato (AT) e «Condividere» ad Arona (NO): insegne che uniscono l’anima delle osterie alla ricerca contemporanea. La Liguria brilla con «CASAeBOTTEGA» a Dolceacqua (IM), «Il Cardinale Vino e Cucina» a Sarzana (SP) e «La Civetta» a Urbe (SV), luoghi dove il mare incontra l’entroterra in chiave moderna. In Lombardia arriva la «Trattoria Via Vai» di Bolzone (CR), mentre il Veneto conquista la scena con «Molin Vecio» a Caldogno (VI). Nel Trentino-Alto Adige entra «Durnwald» a Valle di Casies (BZ), con una cucina di montagna schietta e radicata. L’Emilia-Romagna, regione da sempre simbolo di ospitalità, accoglie due nuovi indirizzi: «Enoteca San Nicola» a Bobbio (PC) e «Brisla Trattoria» a Parma, a pochi passi dal Teatro Regio dove il 19 novembre si terrà la cerimonia di presentazione della Guida Michelin 2026. In Toscana, la bandiera del gusto «popolare» è affidata all’«Osteria del Mare» di Castiglione della Pescaia (GR) e ad «Azzighe – Osteria a metà» di Livorno, dove i cappelletti «cacciucchini» omaggiano la celebre zuppa livornese con ironia e rispetto. L’Umbria ritrova un classico: «Granaro del Monte» a Norcia, con la sua griglia sempre accesa, mentre nel Lazio entra «Li Somari» a Tivoli (RM), tra piatti casalinghi e sapori di campagna. Scendendo al Sud, la Puglia aggiunge «Bros’ Trattoria» a Martina Franca (TA); la Campania porta due novità, «La Taverna delle Follie» a Limatola (BN) e «Bistrot di Pescheria» a Salerno, esempi di creatività che nascono da prodotti semplici. La Basilicata entra con «Forentum» a Lavello (PZ), e la Calabria celebra la sua autenticità con «Taverna Kerkira» a Bagnara Calabra (RC). La Sicilia chiude la mappa 2026 con tre tavole di carattere: «In Cucina dai Pennisi» a Linguaglossa (CT), «TuMa» a Bagheria (PA) e «Nangalarruni» a Castelbuono (PA), custodi di un patrimonio di sapori e storie familiari che attraversano generazioni.
19 novembre 2025 ( modifica il 19 novembre 2025 | 14:27)
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