Sugli obiettivi
“Le premesse sono il lavoro, gli obiettivi dobbiamo conquistarli giorno per giorno. Non mi piacciono i proclami, ma il lavoro e la dedizione con squadra e staff. Dobbiamo rinnovare ogni giorno l’obiettivo: solo attraverso il lavoro, step dopo step si raggiunge ciò che vogliamo. Credo nell’emozionalità della squadra: voglio una squadra che si dedichi, si doni, si batta con coraggio e voglia. Voglio portare questa idea di calcio”.
Sulla rosa
“Ogni giorno ci presentiamo al campo con la luce negli occhi. Il ritiro è un momento fondamentale perché inizi a toccare e ad avere risposte. Abbiamo affrontato delle gare che sono test importantissimi. Sono abituato a lavorare forte sui ragazzi che ho, poi come ben sapete anche noi allenatori abbiamo dovuto adattarci a un mercato così lungo. E’ un mercato che sarà ancora aperto dopo l’inizio del campionato, la mia concentrazione è sul lavoro. Poi c’è un confronto quotidiano con società, direttore e presidente, sia io che loro stiamo facendo valutazioni e vedendo le opportunità”.
Sulle prime settimane
“La vivo nella pienezza del lavoro e nella conoscenza delle persone con cui lavori, non solo calciatori e staff. Ho trovato un ambiente focalizzato sull’insieme. Credo molto nella parola ‘insieme’, la allargo a tutte le componenti che lavorano per il Toro. Non vedo l’ora di percepire la passione: come chiedo alla squadra, i tifosi sono passione e noi lavoriamo per la gente. E’ questa l’emotività che voglio trasferire ai tifosi, ogni giocata deve avere un’anima. Non c’è una squadra che difende e una che attacca, la parte emotiva è il miglior transfer da offrire”.
Su Zapata
“E’ un giocatore importante e fondamentale, sappiamo cos’ha avuto. E’ un gran giocatore sotto tutti gli aspetti: la testa è sempre stata dentro alla squadra, aspettiamo il fisico. Deve prendersi il tempo necessario. Non ha bisogno di stimoli”.
Su Vanoli
“Non ho ritenuto di sentirlo. Ci sono rispetti professionali, poi ci sarà modo. Ma rimane identica la stima per l’amico e per il professionista”.
Sul modulo
“Ben vengano test importanti, sono un mezzo di valutazione straordinario. La scelta del 3-4-3 è nell’andare incontro a dove alcuni giocatori potessero giocare meglio. Per quanto riguarderà il sistema di gioco, credo molto nel doppio esterno e dentro al campo possono esserci varianti, anche se i mediani possono portarci soluzioni. Il calcio è per andare a fare gol, poi da lì si scende”.
Su Maripan
“Maripan è un giocatore importante, anche in queste partite ho chiesto un atteggiamento coraggioso. Il Monaco ha gli ottavi di Champions sulle spalle, noi li abbiamo aggrediti e noi dobbiamo partire dal gol”.
Su Schuurs
“Siamo stati via parecchio e lui è rimasto qui a lavorare. Il primo giorno mi disse che ci sarebbe stato alla prima giornata, ora c’è un percorso da valutare con l’area medica”.