E’ entrata in ospedale in condizioni critiche, ma dopo una convalescenza durata oltre due settimane ha potuto far rientro a casa sana e salva. E’ stata dimessa ieri 18 novembre dall’ospedale di Camposampiero dopo 16 giorni di ricovero la donna colpita da tetano. La signora di mezza età residente nel padovano si è recata al pronto soccorso per dolore lombare, insorto da tre giorni, con irradiazione sciatalgica agli arti inferiori e concomitante difficoltà ad aprire la bocca e a far uscire la lingua. Tre settimane prima la donna si è tagliata con un ferro riferito sporco, riportando una ferita all’avambraccio. L’assistita ha riferito al personale medico che l’ha presa in cura di essere stata sottoposta ad alcune vaccinazioni durante l’infanzia, ma non sapeva specificare riguardo all’antitetanica.
Dopo valutazioni specialistiche ORL, infettivologica, neurologica ed elettromiografica, rispettivamente effettuate da Elena Marchesi, Antonio Marco Miotti, Alessandro Campagnaro ed Emma Frasson, è stato confermato il sospetto di tetano inizialmente formulato dai medici del pronto soccorso Cinzia Smaniotto e Luca Bedini e allo stesso tempo è stato ottimizzato il regime terapeutico già impostato. La signora è stata quindi ricoverata presso l’unità operativa di Anestesia e Rianimazione diretta da Astrid Behr per una prima fase intensiva di cure. Alcuni giorni dopo, di fronte a stabilizzazione e discreto miglioramento del quadro, è stata trasferita nella unità operativa di Medicina Generale, per poi approdare in quella di Medicina Fisica e Riabilitativa rispettivamente guidate da Carlo Giovanni Doroldi e Stefano Mazzon. Al termine di una degenza complessivamente breve, la donna è potuta rientrare a casa.
Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa causata dalla tossina di Clostridium tetani. Le spore di questo batterio sono riscontrabili nel terreno, nella polvere, e tra le feci umane e animali. A seguito di tagli e ferite derivanti da contatto con oggetti o materiale contaminati, queste possono raggiungere il circolo ematico, mutare in forma attiva e produrre la tossina tetanica, che provoca paralisi, spasmi e contrazioni muscolari potenzialmente letali. Il tasso di mortalità del tetano è infatti estremamente elevato; senza contare che in caso di sopravvivenza le sequele della malattia sono quasi sempre gravi. In ragione di ciò, va considerato più che notevole il risultato ottenuto dall’insieme delle cure fornite alla paziente. «E’ di fondamentale importanza – hanno fatto sapere gli esperti – che la popolazione sia protetta dalla minaccia del tetano attraverso la specifica vaccinazione, con gli annessi richiami».
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