Nessun nuovo contagio rispetto agli 11 finora contati, ma sono scese da 8 a 7 le persone ricoverate in ospedale. È l’ultimo aggiornamento, diramato mercoledì sera, sull’allarme legionella nel quartiere milanese di San Siro, con i primi contagi avvenuti a fine ottobre e un uomo di 89 anni morto il 3 novembre.
Esiti entro la settimana
Lo rende noto Ats Città metropolitana di Milano, spiegando che entro la fine della settimana dovrebbero arrivare gli esiti dei campionamenti effettuati nei giorni scorsi sulle abitazioni dei pazienti e in luoghi sensibili del quartiere, come le torri di raffreddamento e altre strutture dove, ipoteticamente, potrebbe annidarsi il batterio. In base agli esiti dei campioni, se ci saranno abitazioni positive alla presenza del batterio, verranno fornite indicazioni ufficiali per bonificare e fare manutenzione degli impianti.
La “mappa” del contagio
Non è quindi ancora concluso il lavoro per identificare l’origine del contagio, che ha interessato persone di età media di 65 anni anche se rientra qualche persona più giovane. Si tratta di pazienti che vivono in stabili diversi e non sembrano avere collegamenti tra loro. Come ha scritto martedì Silvia Fossati (presidente del Municipio 7) sui social, la zona è compresa tra le vie Preneste, Tracia, Morgantini, Capecelatro e Rembrandt in un raggio di circa 500 metri. Case popolari di Aler, ma non solo.

Medici allertati
L’incubazione può arrivare fino a 10 giorni, quindi non si esclude che si possano presentare nuovi casi nei prossimi giorni, anche se l’assenza di nuove infezioni notificate è ovviamente un fatto visto con positività. I medici di famiglia del quartiere sono tutti allertati da tempo e pronti a raccogliere qualsiasi segnalazione dai pazienti. Resta quindi valido il consiglio di rivolgersi immediatamente al proprio medico in caso di sintomi sospetti, tra cui la febbre alta, la tosse e difficoltà respiratorie.
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