Le pareti divisorie mobili sono vere e proprie protagoniste del design d’interni, rappresentando una risposta intelligente e flessibile alle esigenze abitative contemporanee, che permette di ridefinire gli ambienti con modularità, comfort ed eleganza
Glide Shanghai di Porro, design Piero Lissoni + Iaco Design Studio
Le pareti mobili divisorie consentono di modulare lo spazio senza interventi murari. A differenza delle tradizionali pareti in cartongesso o muratura, sono flessibili, removibili e spesso scorrevoli, rendendo possibile suddividere grandi ambienti in aree più intime, unire o separare spazi con un semplice gesto, garantire privacy acustica o visiva e integrare soluzioni estetiche moderne e personalizzabili.
Parete magnetica
Chameleon di Luconi, design Il Prisma e Danilo Premoli
Riconosciuto dall’ADI Design Index 2025, Chameleon è il sistema di Luconi, sviluppato con Il Prisma e il designer Danilo Premoli. L’elemento chiave del concept è l’innovativo fissaggio magnetico, il cui brevetto permette l’ancoraggio rapido e sicuro dei pannelli decorativi alla struttura portante. Questa tecnologia elimina la necessità di opere strutturali complesse, rende il montaggio estremamente agile e, grazie alla modularità dei pannelli intercambiabili, garantisce un aggiornamento estetico a costi contenuti. Una flessibilità fondamentale per prolungare il ciclo di vita del sistema, adattandolo ai trend del momento con rapidità ed efficienza.
Minimalismo flessibile e fonoassorbente
WOD di Lapalma, design Raffaella Mangiarotti
WOD di Lapalma, design Raffaella Mangiarotti
Disegnato da Raffaella Mangiarotti per l’azienda Lapalma, anche il divisorio WOD è in corsa per il Compasso d’Oro 2026 perché selezionato nell’ADI Design Index 2025. I suoi pannelli modulari, realizzati in legno o in poliestere riciclato, sono uniti da semplici cerniere in pelle, consentendo una flessibile articolazione dello spazio (lineare o curvo) tramite un incastro metal-free che ne semplifica il montaggio. La versione in tessuto è inoltre certificata Classe A per l’assorbimento acustico, mentre il design monomaterico ne conferma la profonda attenzione al riciclo a fine vita.
La flessibilità è, a mio parere, la parola chiave. Le pareti mobili permettono di passare da un ampio open space a zone più intime e funzionali, ottimizzando l’uso della luce e dello spazio. Il design si concentra sull’uso di materiali che uniscono estetica e performance. Il vetro (trasparente, satinato, fumé o serigrafato) è protagonista per garantire continuità visiva e massima luminosità, senza sacrificare la privacy. Il legno (listelli, laminato, MDF) è apprezzato per il suo potenziale decorativo e per l’atmosfera calda che conferisce agli ambienti.
Materiali come feltro, tessuto e alluminio estruso ampliano ulteriormente le opzioni di finitura con versioni trasparenti, opache, decorate o insonorizzate. I profili in alluminio minimale e le ampie superfici vetrate si allineano alla tendenza Japandi (fusione tra estetica giapponese e scandinava) che ricerca linee pulite, funzionalità e bellezza naturale.
Pareti continue con certificazione acustica
All Ways di Albed
All Ways di Albed
Forte della sua esperienza sessantennale, Albed propone la parete continua All Ways. Il concetto centrale è quello di delimitare – senza interrompere – la continuità visiva degli spazi, reso possibile dalle ampie vetrate e dai profili di supporto in alluminio molto sottili, personalizzabili con finiture RAL o metalliche. Oltre alla pulizia formale, All Ways è riconosciuta come efficace barriera fonoassorbente. Il sistema è altamente flessibile e modulare, consentendo l’integrazione di pannelli fissi con diverse opzioni di chiusura (porte scorrevoli, a battente o automatiche), mentre nella vasta gamma di personalizzazioni troviamo l’utilizzo di materiali pregiati come vetri speciali (specchiati, acidati, fumé) e finiture in legno o laccati RAL.
Effetto ‘vedo-non-vedo’
Glide Shanghai di Porro, design Piero Lissoni + Iaco Design Studio
Glide Shanghai, disegnata da Piero Lissoni + Iaco Design Studio per Porro, stuzzica sia il tatto sia la vista, aggiungendo alla forza espressiva del vetro trasparente, la ritmica dei listelli in metallo applicati a intervalli regolari sul vetro, in modo da comporre un motivo a righe dall’effetto ‘vedo-non-vedo’. I listelli e il telaio sono disponibili in nero, ciliegio white o rovere termotrattato e nelle versioni fisse o pivottanti.
Micro-architettura tessile per la privacy on demand
Carola di Dooor
Particolare di Carola di Dooor
Con Carola, Dooor esplora i confini tra architettura e design tessile, dando vita a un modulo circolare autoportante di due metri di diametro pensato per creare spazi intimi e protetti all’interno di ambienti condivisi. Progettato come una micro-architettura leggera, ma stabile, offre una soluzione versatile che può fungere da phone booth, area break riservata… La struttura combina una base metallica e una guida circolare superiore con supporti verticali interni, garantendo solidità e durabilità: quando personalizzata con tessuti fonoassorbenti, si trasforma in una vera e propria bolla acustica, ideale per ambienti di lavoro flessibili e contemporanei.
Soluzioni tecniche per la libertà progettuale
Spaces di Cesana
Particolare di Spaces di Cesana
Il sistema modulare di partizioni interne Spaces di Cesana è progettato per combinare precisione costruttiva e libertà progettuale. I profili in alluminio, disponibili con finiture anodizzate o verniciate, consentono l’integrazione di aperture scorrevoli e a battente all’interno dello stesso telaio, mantenendo una superficie complanare e priva di elementi sporgenti. La gamma di vetri – extrachiari, satinati, colorati o cannettati – massimizza la permeabilità visiva e la diffusione della luce garantendo, al contempo, adeguati livelli di privacy. Le maniglie integrate e la vasta scelta di configurazioni rendono il sistema ideale per residenze, hotellerie e spazi direzionali che richiedono soluzioni eleganti, tecniche e completamente personalizzabili.
L’arredo diventa architettura
No–Wall House di Caccaro
No–Wall House di Caccaro
Il progetto No-Wall House di Caccaro ridefinisce il concetto di abitare contemporaneo perché gli arredi diventano l’infrastruttura che struttura e modella gli spazi interni. Grazie all’integrazione dei sistemi Architype, Freedhome e Wallover, superfici, contenitori e varchi si combinano in un continuum materico e funzionale. Boiserie, moduli e volumi contenitivi diventano veri elementi architettonici, permettendo di costruire ambienti fluidi, duttili e personalizzabili in ogni dettaglio dando vita a una casa senza schemi rigidi, capace di evolvere e adattarsi, superando la tradizionale distinzione tra muri e arredi.
Un sistema retroilluminato in marmo stratificato
Stripes Caramello di Lithos Design
Stripes di Lithos Design è un rivestimento a parete che combina l’eleganza del marmo stratificato con la tecnologia LED integrata, realizzato mediante una doppia lastra sovrapposta e incisioni calibrate che rivelano lo strato traslucido sottostante. Derivata dalla tecnica del graffito, la lavorazione prevede scanalature di identica sezione, ma gradazioni di rilievo differenti, generando una lettura tridimensionale amplificata dalla retroilluminazione. Quattro le combinazioni cromatiche per una parete ad alto impatto visivo.
Pareti divisorie: il nuovo must del design: foto e immagini