UDINE – Dopo l’ondata di maltempo che, tra domenica 16 e lunedì 17 novembre, ha messo in ginocchio la zona orientale del Friuli Venezia Giulia, ieri è stato il giorno della ricognizione e della bonifica nelle case finite sott’acqua e lungo le strade semi sepolte. Le piogge torrenziali che hanno duramente colpito l’Isontino e l’Udinese hanno lasciato dietro di sé un territorio ferito, due vittime e oltre 400 sfollati.

«Per la conta dei danni è ancora presto. Noi interverremo già nella prossima legge di bilancio per supportare Comuni, popolazioni e imprese. Ho chiesto ovviamente anche al governo che si muova in tal senso. Oggi la priorità è far tornare il più possibile alla normalità quei territori», ha dichiarato il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, impegnato nelle aree più colpite insieme al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il quale ha sottolineato che «quello che mi ha stupito, e che non cessa di stupirmi ed emozionarmi, è che queste persone, dopo neanche 24 ore da un evento alluvionale senza precedenti, hanno già ripulito tutto lavorando in mezzo a case invase dal fango: il governo è con loro e farà di tutto per aiutarli e sostenerli».

Quirin Kuhnert, il 32enne eroe morto nella frana: era tornato indietro per salvare l’anziana nel fango. «Aveva già soccorso un’altra donna». Chi era