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La guida Michelin elegge le sue stelle per il 2026, ma miete anche diverse vittime. Sono tanti i nomi eccellenti che hanno perso la stella durante la 71esima edizione della prestigiosa guida, presentata oggi 19 novembre al Teatro Regio di Parma.
Chi ha perso la stella
Perde una delle 2 stelle Michelin lo storico Miramonti L’altro a Concesio (Brescia). Perde l’unica stella che gli era rimasta Casa Vissani a Baschi (Terni) nonché uno dei ristoranti più longevi con la stella (dal 1959), record peraltro celebrato nella scorsa edizione a Modena: Arnaldo Clinica Gastronomica a Rubiera (Reggio Emilia).
APPROFONDIMENTI
E non confermano la stella Michelin neanche il ristorante Porta di Basso a Peschici (Foggia) e Zum Lowen a Tesimo (Bolzano) che risulta chiuso dopo la morte della chef Anna Matscher a 63 anni e riaperto con una nuova formula.
Anche Josè Restaurant-Tenuta Villa Guerra a Torre del Greco (Napoli) perde la stella dopo la chiusura e riapertura con nuova formula.Gli stellati che hanno chiuso
Escono inoltre dalla selezione della «rossa» in quanto chiusi i ristoranti Terrambra a Capolona ad Arezzo; Abbruzzino a Catanzaro; The Cook a Genova per trasferimento; Luigi Lepore a Lamezia Terme (Catanzaro) per trasferimento; Vite a Lancenigo (Treviso); Bros a Lecce per trasferimento; Felix Lo Basso home & restaurant a Milano; Accursio a Modica (Ragusa); Osteria Arbustico a Paestum (Salerno) per trasferimento; L’Acciuga a Perugia; L’Arcade a Porto San Giorgio nelle Marche; Sud a Quarto (Napoli); Re Maurì a Salerno per rinnovo; Essenza a Terracina (Latina) chiuso dopo il crollo del soffitto con vittima la sommelier Mara Severin alla quale Giulia Tavolaro del Maxi di Vico Equense (Napoli) ha dedicato il premio speciale Michelin Service Award 2026; chiuso infine Magorabin a Torino.
La rabbia di Vissani
Gianfranco Vissani prova a nascondere l’amarezza per il riconoscimento perso: «E vabbè: ognuno prende le sue decisioni. Se mi fa male? No, assolutamente», dice a Il Gusto. «Ogni guida ha il suo metodo di misura. Io oggi non vorrei parlare: la Michelin fa quello che vuole». E in ogni caso il ristorante «andrà avanti. Sempre. E, ringraziando Dio, stiamo lavorando bene». Le nuove generazioni? «Vabbè, sono tutti bravi, oggi tutti fanno cucina molecolare. La gente però non mangia più con questa cucina… odiosa». Il futuro? «Dobbiamo ritornare alla cucina antica, quella di gusto, centrata sul piacere di mangiare a tavola, ma senza quelle porzioni che strabordavano dei piatti…serve una cucina più immediata, più semplice e fare delle combinazioni giuste».

