Martedì sera Israele ha bombardato il più grande campo di profughi palestinesi in Libano: il ministero della Salute libanese ha riferito che almeno 13 persone sono state uccise e 4 ferite. Israele ha sostenuto che l’attacco aveva come obiettivo una struttura di addestramento di Hamas nel campo, il pretesto che cita spesso per operazioni militari che feriscono o uccidono decine di civili. Hamas ha negato di avere strutture militari nei campi profughi libanesi.
Israele attacca regolarmente il sud del Libano, ma solitamente in zone sul confine fra i due paesi dove sostiene ci siano postazioni di Hezbollah, il gruppo politico e militare sciita alleato di Hamas (entrambi sostenuti dall’Iran). Il campo colpito si chiama Ein el Hilweh, ha circa 60mila abitanti e si trova sempre nel sud del paese, vicino alla città di Sidone, ma molto più lontano dal confine israeliano. I campi profughi palestinesi esistono da decenni nei territori palestinesi e nei paesi circostanti: non sono strutture temporanee e assomigliano piuttosto a città con strade ed edifici, anche se sono spesso fatiscenti, mancano molte infrastrutture di base e le condizioni di vita sono estremamente precarie.