L’estate scorsa, il difensore svizzero era in cima alla lista dei desideri di Allegri per la difesa rossonera: si è avvicinato, ma poi ha preferito i nerazzurri per due motivi

In qualche modo, Manuel Akanji il “primo” derby di Milano l’ha già giocato una manciata di mesi fa. Precisamente a fine agosto scorso, durante gli ultimi giorni di calciomercato. Torniamo indietro: sia l’Inter che il Milan sono alla ricerca di un difensore nuovo, con esperienza internazionale ma ovviamente non ancora al tramonto della carriera. Il risultato che viene fuori da colloqui, confronti e dati ha un nome e un cognome, ed è lo stesso per entrambe: Manuel Akanji, 30enne del Manchester City alla ricerca di nuovi stimoli dopo aver vinto tutto ed essere stato di fatto tagliato fuori da Pep Guardiola. Abituato a giocare dentro una difesa a 3, sia da centrale che soprattutto sul centro-destra – dove viene impiegato stabilmente da Cristian Chivu: da quando è arrivato in Serie A ha giocato tutti i minuti a disposizione, riposando di più in Champions League -. Praticamente il profilo perfetto sia per i nerazzurri che per i rossoneri, che in campo si sistemano oggi quasi a specchio tramite il 3-5-2, ed esattamente così sarà anche nel derby di domenica sera. La prima delle due milanesi ad affondare il colpo è il Diavolo. L’accordo con la società inglese, che chiede una quindicina di milioni, non è un problema. Quello con il difensore svizzero, invece, sì. E farà arenare ogni cosa qualche giorno dopo il primo approccio. Perché dal Manchester City Akanji percepisce un ingaggio intorno ai 5 milioni di euro netti a stagione, e il Milan così in alto non può spingersi. Così la dirigenza rossonera prova in qualche modo a convincere lo svizzero, ma nel frattempo emerge un’altra variabile: la Champions League. Akanji vuole giocarla, così il sogno del Milan torna chiuso in un cassetto. E nel frattempo entra in gioco l’Inter… 

sliding doors—  

Qui il concetto delle “porte girevoli” non riguarda solo il destino di Manuel Akanji, che nel giro di qualche giorno da potenziale giocatore del Milan si è ritrovato perno della difesa dell’Inter, ma anche la sede nerazzurra. In cui è entrato lo svizzero – arrivato a Milano in fretta e furia dal ritiro della nazionale – per firmare il proprio contratto mentre dalla porta di servizio usciva invece Pavard, direzione Marsiglia. L’incastro mandato a dama da Ausilio nell’ultimo giorno utile, sfruttando alla grande il fattore Champions. Per cifre complessivamente vantaggiose per l’Inter: i diritti di riscatto, sia di Akanji che di Pavard, si attestano sui 15 milioni. Ma lo svizzero guadagna decisamente meno rispetto a quello che percepiva il francese a Milano: 3,5 milioni (più bonus fino ad un massimo di 4,4 ma includendo anche quelli molto difficilmente raggiungibili) contro i 5 netti del francese. Uno dei tanti derby di mercato, l’acquisto di Akanji, che in estate ha acceso i tifosi. “Non vedo l’ora di giocare contro il Milan e di lasciare il segno – ha confessato lo svizzero -. Primo gol nel derby? Non sarebbe male… Io voglio aiutare la squadra anche se quello non è il mio lavoro. Magari potrebbe succedere questo fine settimana”. E chissà quale sarà l’accoglienza che i milanisti riserveranno al difensore svizzero, prima accarezzato e poi passato dalla parte del nemico.