Come era ampiamente prevedibile, la prima domanda posta a Lewis Hamilton e Charles Leclerc nelle conferenze stampa tenutesi ieri nel paddock di Las Vegas ha riguardato le dichiarazioni rilasciate da John Elkann all’inizio della scorsa settimana. Il presidente della Ferrari ha lanciato una frecciata, dichiarando che “abbiamo piloti che devono concentrarsi sulla guida e parlare meno”, confrontando il gruppo del team Formula 1 con quello operativo nel campionato mondiale Endurance. Sia Charles che Lewis hanno gestito molto bene i rispettivi incontri con i media, pesando le parole e smorzando ogni potenziale motivo di polemica. Entrambi hanno passato a pieni voti il primo ostacolo del weekend di Las Vegas.

Leclerc ha confermato di essere stato chiamato da Elkann prima della sua apparizione alla presentazione sulla partnership tra Stellantis e il comitato organizzatore di Milano-Cortina 2026. Una telefonata in cui lo ha informato che intendeva inviare un messaggio positivo. “John ed io ci conosciamo da molti anni – ha spiegato Leclerc – abbiamo un ottimo rapporto e ovviamente lavoriamo insieme da tempo. È una persona molto ambiziosa e vuole spingere tutti per arrivare ad ottenere i massimi risultati”.

Lewis Hamilton e Charles Leclerc con le tute create in occasione del GP di Las Vegas

Lewis Hamilton e Charles Leclerc con le tute create in occasione del GP di Las Vegas

Foto di: Ferrari

“Lui ama la Ferrari, io amo la Ferrari, tutti noi amiamo la Ferrari – ha proseguito Charles – e cerchiamo di dare il massimo in ogni situazione. John mi ha chiamato come fa dopo ogni weekend di gara, per aggiornarmi e per dirmi che il messaggio che voleva inviare era positivo. Ha sottolineato che dobbiamo fare di più, e questo è chiaro per tutta la squadra. Siamo davvero allineati e farò assolutamente tutto il possibile per riportare la Ferrari al vertice. L’ho sempre detto e ho sempre fatto del mio meglio: questa è la priorità del team”.

“John è sempre stato molto onesto con me – ha aggiunto Leclerc – e credo che questo sia un aspetto non comune, direi molto raro. L’ho visto nel corso della mia carriera; quando sei in Formula 2 o in Formula 3, è molto facile incontrare persone sincere, ma quando arrivi in Formula 1 e il tuo status cambia un po’, è molto più difficile trovare persone leali. John è sempre estremamente onesto, quando crede che abbia fatto qualcosa di sbagliato o che qualcuno nel team abbia fatto qualcosa di sbagliato, non ha problemi a dirlo”.

“Alla fine, non è comunque mio compito commentare, ciò che conta per me è l’intento positivo, ed è per questo che sono d’accordo. Facciamo tutti del nostro meglio, ma questo non significa che non si possa fare qualcosa di più. Accetto sempre le critiche in modo costruttivo, quindi non c’è alcun rancore”.

Lewis Hamilton, Ferrari

Lewis Hamilton, Ferrari

Foto di: Rudy Carezzevoli / Getty Images

Anche Hamilton ha risposto alla domanda sulle dichiarazioni del Presidente. “Beh, sono sempre disposto a fare meno attività media – ha spiegato Lewis sorridendo – ma, scherzi a parte, credo che tutti noi all’interno della squadra dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. C’è così tanta passione in questo gruppo, in ogni singolo membro di questa squadra. Sappiamo anche che sulla Ferrari c’è sempre un’enorme attenzione, non sempre in modo positivo, ma siamo tutti impegnati a cambiare le cose, e io sono totalmente impegnato ad aiutare questa squadra a ricostruirsi e a crescere. Ogni sfida è un’opportunità per fare un passo avanti ed imparare, e credo fermamente che arriveremo dove vogliamo essere”.

Hamilton ha risposto in modo categorico anche alle domande che hanno messo in dubbio la sua motivazione dopo una stagione per lui molto faticosa… “Mi sveglio pensando a come migliorare, vado a dormire con lo stesso pensiero e…ci penso anche mentre dormo. Probabilmente è stato l’anno più impegnativo che abbia mai avuto, sono stato in fabbrica più di quanto abbia mai fatto prima, c’è stato tanto da fare e tanto da imparare. Ed è sicuramente molto dura quando tutti lavoriamo per un obiettivo e poi si torna indietro. È come se stessimo scalando una montagna e poi arrivi al fine settimana di gara e in un certo senso scivoli indietro di qualche passo”.

“Ma sono sempre ispirato quando torno in fabbrica, ogni singola volta è una sensazione incredibile, c’è qualcosa di così romantico. Vedo che c’è una grande armonia all’interno del team, nonostante tutti gli alti e bassi che abbiamo affrontato credo che tutti siano concentrati sull’imparare, prendendo spunto da questa stagione per costruire un futuro migliore”.

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