Le carte adesso sono sul tavolo. Con una sorta di “auto-mannaia” i partiti hanno dovuto decimare le rispettive richieste di modifica della manovra. Si è passati da oltre 5 mila a poco più di 400. Ma l’operazione ha un merito: mette sul tavolo i temi sui quali si concentrerà il dibattito parlamentare e permette di iniziare a capire quali modifiche subirà la legge di Bilancio predisposta dal governo. Vediamo. Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, ha posto con forza tra le sue 123 proposte, alcuni temi. C’è sicuramente quello delle quattro sanatorie edilizie che ha molto fatto discutere questi giorni e sul quale è arrivato il “no” di Matteo Salvini («I Comuni», ha detto, «sbrighino le pratiche»). Ma c’è anche qualche novità. Come la proposta di estendere anche ai contratti collettivi di lavoro firmati nel 2024, la detassazione degli aumenti. Oggi l’aliquota “flat” del 5 per cento per chi guadagna fino a 28 mila euro e ha ricevuto un aumento contrattuale in busta paga, è limitata dalla manovra solo agli accordi sottoscritti nel 2025 e nel 2026. Aggiungendo il 2024 si riuscirebbe a coprire un intero triennio contrattuale. C’è poi un ampio capitolo fiscale. C’è, per esempio, la riproposizione per un altro anno del ravvedimento speciale, la sanatoria fiscale che già un anno fa aveva permesso di sanare, versando sanzioni ridottissime, gli errori nelle dichiarazioni dei redditi. Sul Fisco si sono concentrate anche alcune proposte di Noi Moderati, soprattutto per permettere nuove assunzioni e maggiori fondi per pagare gli straordinari al personale dell’Agenzia delle Entrate e di quella delle dogane.

Un altro tema che resta caldo è quello degli affitti brevi. Come annunciato da tempo, la Lega ha proposto, tra i suoi emendamenti segnalati, il ritorno al passato. Vale a dire rifissare al 21 per cento l’aliquota della cedolare secca che la manovra vorrebbe alzare dal prossimo anno al 26 per cento.C’è da vedere però, quello che sarà l’atteggiamento delle altre forze di maggioranza. Di certo c’è l’assenso di Forza Italia a una misura che vada in questa direzione. Mentre Fratelli d’Italia si è sempre mostrata abbastanza scettica, sostenendo la misura proposta in manovra dal Tesoro. Il partito della premier ha anche segnalato un emendamento che abbassa da quattro a tre appartamenti adibiti a Bed&Breakfast la soglia oltre la quale quella di affitta-camere diventa un’attività imprenditoriale per la quale è quindi necessaria l’apertura di una partita Iva.

Una misura che qualche costo presenta e che viene, ancora una volta, coperto andando a pescare le risorse dalle banche. Questa volta con un meccanismo che prevede di spalmare le perdite sui crediti in 9 anni. Il pacchetto della Lega, come del resto quello di Fratelli d’Italia, è molto nutrito. Tra gli emendamenti segnalati dal Carroccio ci sono tra gli altri le proposte sul Piano casa Italia e quelli che prevedono la sospensione dell’adeguamento dell’età pensionabile, la rimodulazione della Rottamazione-quinquies, la sterilizzazione dell’aumento dell’età pensionabile delle forze dell’ordine, le assunzioni straordinarie di personale delle Forze di polizia, la soppressione dell’articolo che apporta modifiche alla disciplina dei dividendi. E c’è anche la soppressione del divieto di compensazione contributi previdenziali.

I PASSAGGI

Come detto, invece, Fratelli d’Italia ha segnalato tutte e quattro le proposte di condono edilizio già inserite tra gli emendamenti. In due casi si interviene sulla sanatoria del 2003 – quella che riguarderebbe in particolare la Regione Campania – mentre un altro apre ad un condono “large” per sanare opere abusive ultimate entro il 30 settembre 2025. Questa ultima modifica consentirebbe di sanare portici, tettoie, balconi, opere di ristrutturazione o realizzate senza il titolo abilitativo edilizio. Infine, l’ultimo emendamento stabilisce che i Comuni debbano rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria, cioè regolarizzando abusi edilizi, in seguito ai procedimenti previsti dalle sanatorie del 1985, 1994 e 2003 entro il 31 marzo 2026. La Lega ha poi presentato te emendamenti in campo sanitario, per destinare 1,5 miliardi di euro ad alcune priorità che vanno, come ha spiegato il capogruppo alla Camera Massimiliano Romeo, dal «taglio delle liste di attesa, alla prevenzione, dall’innovazione al rafforzamento del personale». Un pacchetto “animalista” arriva da Noi Moderati e da Michela Vittoria Brambilla, con la previsione, tra le altre cose, dell’Iva ridotta sugli alimenti dietetici prescritti da un veterinario.

Una partita tutta politica poi, si sta giocando tra maggioranza e opposizione sulla “dote” da 100 milioni riservata ai Parlamentari. Il Pd ha proposto di convogliare tutta la somma su un’unica misura, come per esempio il rifinanziamento del fondo affitti per i giovani. Una parte della maggioranza starebbe valutando la proposta, ma non ci sarebbe unità di vedute. Alcuni preferirebbero usare un altro criterio: quello della divisione della cifra per il numero dei parlamentari. In questo modo ogni onorevole e senatore avrebbe un “chip” da usare nel proprio collegio elettorale.


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