A Genova continua la mobilitazione dei metalmeccanici dell’ex Ilva, con blocco proclamato a oltranza e traffico in tilt.
Dopo il primo giorno di sciopero, ieri, mercoledì 19 novembre, oggi la manifestazione dei lavoratori – che hanno dormito per strada con le tende – è proseguita con un nuovo corteo. Le proteste sono estese anche ai siti ex Ilva di Novi Ligure e Taranto.
Intanto oggi comincia ad arrivare qualche risposta ai lavoratori: nel pomeriggio si terrà una riunione in prefettura a Genova, e il ministro Urso ha convocato per il 28 un tavolo sul futuro dell’ex Ilva a Roma il 28 novembre.
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Convocato a Roma un incontro sul futuro dell’ex Ilva
Su richiesta dei sindacati e delle istituzioni locali, stamattina il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha convocato a Roma per venerdì 28 novembre (giornata tra l’altro già interessata dallo sciopero generale) un incontro sul futuro degli stabilimenti ex Ilva del nord Italia. Il tavolo si terrà alle 15,30 a palazzo Piacentini.
Saranno presenti i rappresentanti dei lavoratori e dei territori interessati.
Ex Ilva: Urso convoca i sindacati a Roma, si valuta stop al blocco stradale
Soddisfatta la sindaca Salis: “Avrei preferito che l’incontro avvenisse qui a Genova, vicino a tutti i lavoratori, ma in ogni caso chiediamo al ministro che questo vertice sia la sede per fare definitivamente chiarezza sul piano del governo per rilanciare, in tempi rapidi, lo stabilimento di Cornigliano”.
Oggi la riunione in prefettura
Nel frattempo è stata convocata una riunione in prefettura per il pomeriggio di oggi, alle 17,30: un confronto tra istituzioni, azienda e rappresentanze sindacali per cercare uno sbocco alla vertenza e valutare le prossime mosse.
“Da lì vedremo, mi auguro che ci siano buone notizie” è il commento del presidente della Regione Liguria Marco Bucci, a margine del convegno della Cisl Fp Liguria organizzato all’ospedale San Martino di Genova.
“Oggi saremo dal prefetto di Genova – commenta Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria – dove vogliamo uscire con una data, con il governo che deve dare la garanzia della continuità produttiva che è una priorità. Non siamo disponibili a negoziare qualcosa di diverso”.
La situazione del traffico oggi
In città oggi, giovedì 20 novembre, così come ieri, nel quartiere genovese di Cornigliano rimangono chiuse al transito piazza Savio (pre-filtro rotonda Albareto), la strada Guido Rossa e via Cornigliano in entrambe le direzioni di marcia.
A parte questo blocco fisso, il traffico è in tilt in diversi quartieri e su tutte le autostrade del nodo genovese si segnalano code in aumento. Qui gli aggiornamenti:
Ore 12,50: la strada Guido Rossa in direzione ponente è stata riaperta unicamente verso il casello autostradale, mentre è ancora chiusa l’uscita verso piazza Savio. In autostrada Aspi segnala traffico ormai regolare.
Ore 11,45: viabilità in miglioramento a Sestri Ponente in via Borzoli, via Camera, via Arrivabene e in zona Sampierdarena in lungomare Canepa e zona San Benigno.
Ore 11,15: Autostrade comunica che sulla A10 sono terminate le code precedentemente causate dalla manifestazione (che continua però a interessare la viabilità ordinaria).
Ore 11: la coda in autostrada è diminuita. Si segnala 1 km sull’A7 in entrambe le direzioni, 3 km sull’A10 in direzione Genova e 1 in direzione Ventimiglia, e coda in entrambe le direzioni al casello di Genova Aeroporto.
Ore 10,50: viabilità tornata regolare nella zona del nodo di San Benigno in direzione varchi.
Ore 10: corteo in atto passando per via Albareto e via Siffredi, in direzione piazza Savio.
Ore 9,50: oltre alle chiusure di Cornigliano, traffico in tilt in diverse zone della città. A Sestri Ponente si registrano code in via Siffredi, via Camera, via Arrivabene. In Valpolcevera code specialmente in via Borzoli e via Ferri. A Sampierdarena code in lungomare Canepa e in direzione valichi portuali.
Ore 9,30: sull’A7 si registrano 8 km di coda tra Busalla e Genova, sull’A12 sono 5 i km di coda tra Nervi e Genova Ovest, e sull’A10 ormai si superano gli 11 km di coda in direzione Genova. Anche la A26 ne risente, con 1 km di coda tra Masone e l’allacciamento con l’A10, sempre in direzione Genova.
Ore 8,40: disagi anche sulla sopraelevata a causa del traffico congestionato e anche di una moto in avaria, poi rimossa poco dopo le 9.
Ore 8: sulla A10, tra Pra’ e l’allacciamento con l’A7, si è formata una coda di 8 km. Congestionate anche le altre autostrade: sulla A12 ci sono 2 km di coda tra Genova Est e l’allacciamento con l’A12, e sull’A7 si registrano 4 km di coda tra Sestri Levante e Genova. Tutte le code sono ovviamente in direzione capoluogo.
Per le lunghe percorrenze verso Milano o Livorno, Aspi consiglia di percorrere la A26 Genova-Gravellona Toce.
Ore 7: in autostrada è segnalata coda in A10 tra Pegli e il bivio con l’A7, in direzione Genova, e in entrambe le direzioni al casello di Genova Aeroporto. Coda anche sull’A7 in direzione Genova, e sull’A12 tra Genova Est e il bivio con l’A7, sempre verso il capoluogo.
I sindacati: “Grazie a cittadini e associazioni per il sostegno”
“Si è conclusa la prima giornata di lotta a difesa della nostra fabbrica contro il vergognoso piano di chiusura del governo, lotta alla quale hanno partecipato centinaia di lavoratori – è il commento di oggi delle Rsu di Adi e Ilva -. Oltre ai numerosi cittadini di Cornigliano che ci hanno espresso convinta vicinanza e che colgono l’importanza della nostra battaglia, vogliamo vivamente ringraziare l’associazione Sole Luna per i pasti distribuiti, Music For Peace e Croce Bianca di Cornigliano per le attrezzature forniteci, i circoli operai per tutto quello che ci hanno portato per sostenerci”. La mobilitazione oggi prosegue: “A difesa della nostra fabbrica e di 1.200 famiglie e per il futuro industriale di questa città”.
“Anche oggi lo sciopero ha coinvolto centinaia di lavoratori – spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria -. L’ex Ilva merita rispetto e ancora una volta Genova ha dato una risposta forte a livello nazionale. Serve immediatamente un passo indietro del governo dopo la presentazione di un piano scellerato che non offre una prospettiva occupazionale e lascia soltanto perplessità, preoccupazioni e assoluta mancanza di chiarezza: si è generato unicamente caos dopo mesi in cui c’erano state presentate situazioni diverse, che riguardavano il rilancio del gruppo siderurgico più grande d’Europa, con investimenti per la decarbonizzazione e sulle linee a freddo. Se lo stabilimento di Cornigliano dovesse fermarsi anche solo qualche mese ci sarebbe solo una sentenza: la chiusura per sempre. Sono impianti che pagano oggi una mancanza di manutenzione che dura da anni, e adesso devono andare avanti gli investimenti”.
Lo sciopero – che a partire da ieri mattina ha visto corteo e un blocco stradale che ha causato disagi in tutta la città e non solo – è stato proclamato quando i sindacati, dopo ore di confronto, hanno annunciato la rottura con il governo e lo stop delle trattative sul futuro di Acciaierie d’Italia. Secondo quanto dichiarato dagli esponenti nazionali di Fim, Fiom e Uilm il piano prevede 6mila lavoratori in cassa integrazione entro gennaio (circa 1.500 in più rispetto a oggi), ricostruzione però smentita da Palazzo Chigi. Si parla, poi, anche di una possibile chiusura dello storico stabilimento genovese.
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