Venerdì 1 agosto, su Rai 1, va in onda il film Il diritto di contare. La pellicola, basata sul libro omonimo di Margot Lee Shetterly, racconta una storia vera, quella della matematica, scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che ebbe un ruolo determinante nel Programma Mercury e nella missione Apollo 11.
La trama
Ambientato nel 1961, Il diritto di contare racconta la storia di tre matematiche afroamericane impiegate presso il Langley Research Center della NASA, in Virginia, nel pieno della segregazione razziale. Katherine Johnson (Taraji P. Henson), Dorothy Vaughan (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monáe) formano il team noto come “West Area Computers“.
Nell’ambito del progetto Mercury, Katherine viene scelta per calcolare manualmente la traiettoria dell’orbita terrestre che permetterà all’astronauta John Glenn di diventare il primo americano nello spazio. Inizialmente vittima di discriminazioni e pregiudizi, la sua capacità di effettuare calcoli estremamente complessi la porta a impressionare i colleghi, e a conquistare la loro fiducia, soprattutto quella di Al Harrison (Kevin Costner). Contemporaneamente, Dorothy Vaughan anticipa l’avvento dei computer IBM e si aggiorna imparando il linguaggio Fortran, diventando poi supervisore interno e garantendo la continuità del lavoro per le matematiche afroamericane. Mary Jackson sogna infine di diventare ingegnere aerospaziale: per farlo affronta battaglie legali, per avere accesso a un’università riservata ai bianchi.
Quando il computer fallisce e Glenn chiede di fare affidamento sui calcoli di Katherine, lei dimostra ancora una volta il suo valore. E, proprio grazie ai suoi contributi, il progetto Mercury ha successo.
La vera storia di Katherine Coleman Goble Johnson
Katherine Coleman Goble Johnson (1918–2020) è stata una matematica, fisica e informatica statunitense il cui lavoro per la NASA è stato fondamentale per i successi americani nella corsa allo spazio.
Nata in West Virginia, mostrò fin da piccola un eccezionale talento per i numeri, laureandosi a soli 18 anni in matematica e francese alla West Virginia State College. Fu una delle prime tre studentesse afroamericane a frequentare la scuola di specializzazione dell’Università della Virginia Occidentale.
Nel 1953 iniziò a lavorare alla NACA (poi NASA) come “computer umano”, svolgendo calcoli complessi per le missioni aerospaziali. Si distinse per la sua precisione e determinazione in un contesto dominato da uomini bianchi. Fu lei a calcolare la traiettoria del volo orbitale di John Glenn nel 1962, e Glenn stesso chiese che i suoi calcoli fossero verificati da Katherine prima del lancio.
La sua carriera durò oltre trent’anni, durante i quali contribuì a missioni del Programma Mercury, Apollo e Shuttle. Ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia presidenziale della libertà da Barack Obama nel 2015. La sua storia è diventata nota al grande pubblico proprio grazie al film Il diritto di contare.
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