La Fase 3 del programma di riduzione dell’inquinamento sonoro provocato dai veicoli, abbasserà ulteriormente le soglie massime, costringendo molti Costruttori a interrompere la produzione di vari modelli
Una Ferrari F40
La schiera dei nemici della componente burocratica dell’Unione Europea è destinata a ingrossarsi, in vista dell’entrata in vigore della terza fase del regolamento 540/2014 che si occupa dei limiti di emissione acustica dei veicoli. Il tema è molto complesso e – nonostante sia stato approvato ormai più di dieci anni fa – gli effetti più evidenti sulle auto di nuova costruzione devono ancora manifestarsi. Il rischio è che gran parte delle auto sportive non solo vengano imbavagliate, ma che spariscano proprio dai listini.
Lotta all’inquinamento acustico
Provando a fare una veloce cronistoria di questo regolamento, la prima vera stretta, con un abbassamento dei dB prodotti da un veicolo di nuova produzione è stata nel 2020, mentre in precedenza non erano stati toccati, dando la precedenza alla modifica delle metodologie di rilevamento dei livelli di rumore. L’obiettivo dei legislatori infatti è quello di ridurre lo stress prodotto dall’inquinamento sonoro del traffico, ma anche in questo caso, forse è mancata una sana dose di buonsenso. Intendiamoci, lo scopo è benemerito – innumerevoli sono gli studi che dimostrano i danni provocati dall’esposizione al rumore dei veicoli – ma gli innumerevoli fattori che concorrono alla sua creazione sono stati valutati in modo differente, limitandosi a fissare una soglia legata al cosiddetto “rumore da passaggio” misurato dall’esterno.

68 dB per tutti, indiscriminatamente
Il limite che entrerà in vigore a luglio del prossimo anno è di 68 dB e riguarderà tutti i veicoli in classe M1, talmente vasta da comprendere qualsiasi veicolo passeggeri fino a 9 posti totali, senza fare alcuna distinzione sulla tipologia di vetture. In pratica mettendo sullo stesso piano Suv prodotti e circolanti in milioni di esemplari e varianti sportive di berline o auto compatte decisamente meno diffuse, fino ad arrivare a supercar elitarie prodotte in numeri risibili. Come fa notare l’ACEA – l’associazione che raggruppa i Costruttori automobilistici europei – se si creassero delle ipotetiche sottodivisioni come M1b. le varianti sportive di modelli di massa e M1c, le vere e proprie supercar e venissero esentate, il risultato finale in termini di lotta all’inquinamento sarebbe il medesimo, ma si eviterebbe di costringere molti marchi a togliere dal mercato modelli rappresentativi della gamma.

Sottovalutati i progressi già ottenuti
Il fatto è che queste ultime due categorie rappresentano appena l’1% delle immatricolazioni, ma non solo: l’ACEA punta il dito sulla necessità di adeguare i criteri di analisi, che dovrebbero tener conto di fattori come le diverse tipologie di asfalto, ma soprattutto il rotolamento delle gomme. Gli pneumatici stanno infatti diventando una delle fonti di rumore primario, anche a causa del peso sempre maggiore delle nuove auto. I progressi tecnologici sarebbero inoltre ampiamente sottovalutati negli strumenti di mappatura del rumore dell’UE che tendono a stimare le fonti sonore come più rumorose di quanto non siano in realtà. Uno studio ha infatti dimostrato che già ora sono necessari di più di 30 veicoli per produrre lo stesso rumore che produceva un singolo veicolo degli anni 70.

Lo sberleffo della Porsche
Con marchi come Mercedes che dovrebbero rinunciare a molte versioni AMG e Ferrari, Lamborghini e Porsche – solo per citare i produttori delle sportive che tutti sognano – con quasi l’intera gamma fuorilegge, la bomba è pronta per esplodere, questa volta sì con un rumore assordante. Diventa così deliziosamente provocatorio l’ultimo brevetto registrato dalla Porsche, ovvero un sistema che, grazie a GPS, telecamere e segnali stradali, rileva l’avvicinarsi di un tunnel, avvertendo il conducente di spingere un bottone che abbassa i finestrini, attiva la modalità Sport, scala una marcia e spalanca le valvole di scarico per un vietatissimo ma indimenticabile orgasmo sonoro.

19 novembre 2025
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