Prima di entrare in sala operatoria
aveva chiesto di essere risvegliata con una canzone di
Marracash. Ed è andata così, per una diciassettenne che ad
Alessandria è stata sottoposta a un intervento chirurgico per
risolvere una rarissima patologia congenita che, per giunta, si
era manifestata in modo definito “anomalo” dagli stessi
sanitari.

   
La ragazza, Simona, si era presentata al pronto soccorso
dell’ospedale infantile Cesare Arrigo per un dolore al torace. I
medici si sono resi conto rapidamente che il quadro era
piuttosto complesso: la giovane era affetta dalla sindrome di
Loeyes-Dietz, malattia genetica del tessuto connettivo – del
tutto sconosciuta ai familiari – descritta per la prima volta
nel 2005, che aveva prodotto un grave scompenso cardiaco, un
coinvolgimento diffuso delle valvole di sinistra del cuore,
atipicità nell’aorta toracica e calcificazioni insolite per una
paziente di soli 17 anni.

   
L’intervento, eseguito da Andrea Audo (direttore di
Cardiochirurgia) insieme a Corrado Cavozza e Filippo Incerti, è
durato dieci ore e, come spiega lo stesso Audo, “ha permesso di
ricostruire l’aorta toracica aneurismatica, sostituire le
valvole aortica e mitrale e riposizionare correttamente le
coronarie”. “E’ un’operazione – continua lo specialista – che
per la sua complessità e rarità nell’ambito della patologia di
Loeys-Dietz non è ancora descritto nella letteratura
scientifica”.

   

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