Egregio direttore,

secondo me, che non sono medico ma so ragionare in merito, i vaccini vanno senz’altro somministrati alle persone fragili o con patologie di qualsiasi età così da proteggere a dovere la loro salute, ma non vanno somministrati a persone di qualsiasi età che però stanno bene.

Secondo me c’è uno spreco ed un guadagno delle imprese farmaceutiche.

Franco Rinaldin

La risposta del direttore del Gazzettino Roberto Papetti

Caro lettore,

ragioniamo allora su qualche numero. Secondo un voluminoso studio pubblicato da una delle riviste più autorevoli del mondo, Lancet, le vaccinazioni globali hanno salvato negli ultimi 50 anni circa 154 milioni di vite. A beneficiarne sono stati soprattutto i bambini, il 65% circa del totale, che grazie ai vaccini non solo sono riusciti a superare il primo anno di vita, ma anche a condurre un’esistenza sana fino all’età adulta. I vaccini, come noto, hanno consentito di sradicare malattie come il vaiolo o di ridurre drasticamente l’incidenza di infezioni gravi come il morbillo o la poliomielite. Solo il vaccino contro il morbillo si calcola (dati Oms) che abbia salvato circa 60milioni di vite negli ultimi 24 anni a livello mondiale. Se poi consideriamo altri tipi di vaccini, per esempio quelli antiinfluenzali, gli studi ci dicono che in Italia il loro utilizzo ha ridotto le ospedalizzazioni di soggetti over 65 del 31-40% e si calcola che salvino la vita ogni anno ad almeno 6-7 persone appartenenti alla stessa fascia d’età. Prevengo l’obiezione: eh, però vanno considerate anche le reazioni avverse dei vaccini. Facciamolo. Secondo un recente studio dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, su 19 milioni di vaccini somministrati in un anno le segnalazioni di effetti gravi sono state pari allo 0,003%. Potremmo aggiungere che in nessun caso è stato possibile stabilire un sicuro nesso di casualità certo tra il vaccino e i sintomi riscontrati, ma, com’è evidente, si tratta in ogni caso di percentuali molto basse. Soprattutto se raffrontate ai risultati positivi che i vaccini, sul piano della sanità pubblica, hanno consentito di raggiungere. E badi bene: tutti i dati che ho elencato escludono la pandemia da Covid. Per una precisa scelta: ancora oggi ragionare, numeri alla mano, di vaccini e Covid con talune persone è semplicemente impossibile. Non ci sono argomenti che possono intaccare le granitiche certezze no vax. Il coronavirus in qualcuno ha offuscato (anche) la capacità raziocinante. E per questo, a quanto pare, un vaccino non è stato ancora inventato.