
Huatin e i suoi fratelli, nell’ospedale di Medici Senza Frontiere a Tawila
di
michele farina
Oggi è il 19 novembre, anniversario dell’uccisione della nostra collega Maria Grazia Cutuli in Afghanistan. Sono passati 24 anni ma è ancora con noi, in giro per il mondo. La salutiamo con il podcast speciale sulle proteste della Generazione Z. E qui nella newsletter, all’inizio delle venti cartoline di giornata, con la storia di Huatin e dei suoi fratelli (e della loro eroica mamma), in un posto dove certamente Maria Grazia vorrebbe essere, in una giornata come oggi, a parlare con la pediatra Giulia dei bambini quasi vivi del Sudan.
Buona lettura.
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(Michele Farina) L’ultimo messaggio su Whatapp della pediatra Giulia Chiopris, 34 anni, arriva dall’altro mondo del Darfur la mattina dopo la nostra lunga conversazione, insieme con le promesse foto di Iman e dei figli Mazin, Mohammed e Huatin (lei appena due anni!) di cui mi ha parlato nell’intervista e che mi hanno fatto, lo ammetto, venire da piangere.
Iman con i figli: Mazin, Mohammed e sullo sfondo la piccola Huatin
Nel nuovo audio la dottoressa di Medici Senza Frontiere aggiunge una storia, fresca di nottata, al quadretto di El Fasher e del conflitto in Sudan, l’ultimo simbolo nefando di una guerra che a rigore non si può neppure definire dimenticata, perché in questi due anni e mezzo non c’è mai stato un momento in cui ce la siamo davvero ricordata.
Giulia Chiopris, 34 anni, nell’ospedale dove opera Medici Senza Frontiere a Tawila, Sudan
Forse per un momento sì: El Fasher è la città caduta il 26 ottobre nelle mani delle Forze di Supporto Rapido (Rsf) dopo 18 mesi di assedio, con i video dei massacri nell’ospedale e le foto satellitari che financo dallo spazio mostravano i cadaveri nelle strade, tanto eclatanti da attirare per qualche ora l’attenzione internazionale. Nell’audio, Chiopris racconta di una donna con quattro figli che, come Iman e i suoi tre piccoli (compresa Huatin), non hanno attirato alcuna attenzione neppure a livello locale, dato che nella baraonda brulicante e desertica dei campi profughi di Tawila, a 50 km da El Fasher, ogni tenda nasconde una tragedia… (qui l’articolo completo).


Fare arrivare in Italia la voce giovani che cercano di costruirsi un pezzettino di futuro – specie in contesti dove il futuro sembra allontanarsi – è un modo di onorare il lavoro di Maria Grazia Cutuli. Per questo, in occasione dell’anniversario della morte della giornalista del Corriere, uccisa dai talebani in Afghanistan il 19 novembre del 2001, esce un podcast speciale dedicato alle «proteste della generazione Z» in diversi Paesi del Sud globale.
In Madagascar
Si tratta di un fenomeno complesso, dove ogni nazione rappresenta una storia a sé: la scintilla è scoppiata in Sri Lanka, già nel 2022, col movimento Aragalaya (ovvero «lotta» in cingalese), che partiva da una frustrazione montante – specialmente tra i giovani istruiti ma con poche prospettive lavorative – davanti alla corruzione, alla crisi economica e alla criminalità fuori controllo. Ma da lì si sono sparse, specialmente nel 2025, in vari Paesi, lontanissimi fra loro, per storia e per geografia: dal Nepal alle Filippine, dal Marocco al Kenya, passando per il Madagascar, le Filippine fino all’Indonesia… (qui l’articolo completo).


Il presidente Trump ha criticato una giornalista americana per aver fatto una domanda sul ruolo del principe Mohammed Bin Salman nella morte del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, fatto a pezzi in un consolato saudita nel 2018. Trump ha difeso il leader de facto dell’Arabia Saudita, che ieri era in visita alla Casa Bianca e che già in passato ha negato ogni coinvolgimento nell’assassinio di Khashoggi attribuendolo ad agenti sauditi «fuori controllo», anche se l’intelligence americana concluse che sia stato lui a ordinarlo. «Non ne sapeva niente», ha detto Trump furioso, definendo Abc News (la tv della giornalista) «fake news».
Il selfie di Cristiano Ronaldo (che gioca in Arabia Saudita) alla Casa Bianca: con lui, tra gli altri, Musk e Infantino
«Non si deve imbarazzare il nostro ospite chiedendogli qualcosa del genere». E su Khashoggi: «A molta gente non piaceva il signore di cui stai parlando. Ma che vi piacesse o no, le cose capitano»… (qui l’articolo completo).


(Michele Farina) «Le cose succedono», ha detto Trump a proposito dell’assassinio di Jamal Khashoggi commissionato dal principe Mohammed bin Salman. «Things happen»: mi ha ricordato la stessa espressione pronunciata dall’ex Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld dopo la fine teorica della guerra in Iraq, nel 2003, dopo la conquista di Bagdad, quando gli chiesero conto del fatto che i gipponi teoricamente corazzati dei soldati americani, gli Hunvees, saltavano in aria come macchinine (anche perché corazzati non erano).
Maria Grazia Cutuli, uccisa il 19 novembre 2001 in Afghanistan, sulla strada per Kabul, alle gole di Sarobi
«Things happen» è una filosofia di vita, e anche di governo. Le cose accadono, che vogliamo farci. Be’, dipende. Se le cose sono belle, dobbiamo essere in grado di vederle, individuarle, perché spesso sono nascoste. Quanto a quelle brutte, cuntrastamu, vero Maria Grazia?


marta serafini
inviata a Gerusalemme
Vento di guerra sempre più forte sul Libano. Dopo gli spari su Unifil, una nuova operazione militare a Sidone. Martedì notte Israele ha lanciato un attacco aereo su un campo profughi palestinese densamente popolato nel sud del Libano, Ain al-Hilweh, uccidendo almeno 13 persone e ferendone diverse altre, secondo funzionari libanesi.
Si è trattato di uno degli attacchi israeliani più letali in Libano da quando, circa un anno fa, è entrato in vigore il cessate il fuoco con Hezbollah, ponendo fine a una breve ma devastante guerra contro il gruppo militante sostenuto dall’Iran.
Gli Stati Uniti hanno annullato gli incontri a Washington con il comandante delle forze armate libanesi, il generale Rudolf Haykal, dopo aver sollevato obiezioni a una dichiarazione rilasciata domenica dall’esercito sulle tensioni al confine con Israele, hanno dichiarato lunedì funzionari libanesi a conoscenza della questione.
Un funzionario della sicurezza libanese ha dichiarato a Reuters che le cancellazioni sono state «improvvise e scioccanti» e hanno spinto Haykal ad annullare il viaggio. Haykal sarebbe dovuto arrivare a Washington martedì per incontri sull’assistenza militare e sulla cooperazione in materia di sicurezza delle frontiere (qui gli aggiornamenti sulla crisi in Medio Oriente).


C’è un duello in corso tra le intelligence occidentali e quella di Mosca, ruota attorno a Yaroslav Mikhailov. Cittadino russo, è considerato il regista degli attentati che hanno preso di mira, mesi fa, depositi e aerei della compagnia DHL. Uno dei tanti episodi della guerra ibrida scatenata in parallelo all’offensiva in Ucraina.
Mikhailov si trova attualmente in Azerbaigian: non è in arresto ma in una sorta di libertà vigilata. Mosca lo reclama, stessa cosa chi indaga sugli attacchi (c’è un passo ufficiale attraverso l’Interpol). Baku si barcamena, prende tempo.
Traffici. L’Unione europea sta esercitando pressioni sulla Grecia affinché adotti maggiori controlli in campo marittimo: un tentativo di contrastare il fenomeno delle navi-ombra usate dai russi per contrabbandare il petrolio a livello globale.
Nucleare. Una delegazione iraniana ha visitato almeno due volte la Russia alla ricerca di tecnologia doppio uso. Secondo il Financial Times, che ha rivelato la notizia, sono tentativi di Teheran di ottenere un supporto per il proprio programma. La Repubblica Islamica afferma che nonostante i raid israeliani e americani è in grado di procedere verso i suoi obiettivi. Foto satellitari hanno indicato attività in alcuni siti colpiti dai bombardamenti, lavori per ripristinare le strutture.


Dopo un’altra notte di attacchi intensi a Kharkiv e dintorni, Zelensky stamattina è arrivato ad Ankara per incontrare Erdogan. «Parleremo di come garantire all’Ucraina una pace giusta» ha anticipato ieri il leader di Kiev da Madrid, tappa del suo tour europeo volto a mobilitare risorse per l’esercito e per le infrastrutture energetiche del suo Paese nel mirino dei russi.
Zelensky sta cercando di rilanciare i colloqui di pace, in stallo dopo che diversi round di incontri Russia-Ucraina a Istanbul quest’anno non sono riusciti a portare a una svolta. L’ultimo giro di colloqui tra delegati russi e ucraini nella città sul Bosforo si è svolto a luglio. Zelensky era stato in Turchia l’ultima volta a maggio scorso. In quell’occasione aveva sfidato Putin, invitandolo a venire ad Ankara per incontrarlo personalmente, niet la risposta.
Oggi nessun funzionario russo è presente in Turchia. Mosca avrebbe invece «lavorato segretamente» a un altro tavolo, riferisce il portale di informazione Axios: con l’amministrazione Trump, alle prese con un nuovo piano per mettere fine alla guerra. La nuova bozza, in 28 punti, sarebbe ispirata al piano di Donald per Gaza.
Ha dato invece forfait all’ultimo l’inviato Usa Steve Witkoff, che avrebbe dovuto incontrare oggi Zelensky in Turchia: ha rimandato il viaggio, hanno dichiarato a Axios funzionari ucraini e statunitensi. Witkoff avrebbe però già discusso del nuovo piano per l’Ucraina con il consigliere per la sicurezza
nazionale di Zelensky, Rustem Umerov, all’inizio di questa settimana a Miami.
Sempre sul fronte politico-diplomatico c’è un’altra notizia che potrebbe pesare sui prossimi sviluppi. Secondo il Wall Street Journal, Donald Trump ha inviato a Kiev una delegazione militare di primissimo livello, guidata dal segretario dell’esercito Dan Driscoll e da altri due generali, Randy George e Chris Donahue. L’obiettivo dichiarato è capire se esista un margine reale per riaprire i negoziati con Mosca e fermare la guerra. La scelta di inviare Driscoll a Kiev per una delicata missione di pace potrebbe sembrare insolita, ma il veterano dell’esercito e amico del vicepresidente J.D. Vance è emerso di recente come una figura di spicco al Pentagono e potrebbe ora ricoprire un ruolo più importante, osserva Politico.
Dan Driscoll con JD Vance
Dopo l’incontro con Zelensky e con i vertici militari ucraini, Driscoll dovrebbe tenere colloqui anche con i russi, tentativo che nasce – secondo le fonti del Wsj – dalla convinzione della Casa Bianca che Mosca possa essere più ricettiva verso un’iniziativa mediata dai militari (qui gli aggiornamenti sulla guerra di invasione russa in Ucraina).


(Viviana Mazza) In poche ore ieri è stato possibile un voto che era bloccato da mesi. La Camera ha approvato con 427 voti a favore e un solo contrario, l’Epstein File Trasparency Act, che ordina la pubblicazione entro 30 giorni da parte del dipartimento di Giustizia di tutti «i documenti non classificati, comunicazioni e materiali delle indagini» sul caso del finanziere incriminato per traffico sessuale di minorenni, inclusi i file sulla sua morte in prigione nel 2019. I nomi delle vittime non verranno rivelati.
Donald Trump, 79 anni
Solo un repubblicano, Clay Higgins, ha votato contro, spiegando che la misura non tutela persone che possono essere state nominate nei file ma non hanno fatto nulla di male (inclusi individui accusati ma che hanno alibi). Poche ore dopo anche il Senato ha approvato –all’unanimità – la legge che arriverà così alla Casa Bianca per la firma del presidente: Trump ha detto che non metterà il veto… (qui l’articolo completo).


«Son quel gran Spezza Capo alto e superbo / a la cui forza ogni altra forza cede / spezzo, rompo, fracasso, frango, snerbo / chiunque avanti di me rivolge il piede. / Vo’ fra le selve, e col mio viso acerbo/ d’orsi e leoni faccio horribil prede…».
Era dai tempi de «Le stupende forze e bravure del Capitano Spezza Capo et Sputa Saette» stampato a Padova nel 1606 che l’umanità non conosceva un bullo come Donald Trump. Sarebbe un peccato, tra tante vanterie che alla lunga rischiano l’oblio, non annotarne almeno una… (qui l’articolo completo).


Oggi la Commissione europea presenta un pacchetto per la semplificazione digitale molto controverso perché posticipa l’entrata in vigore di alcune parti dell’AI Act e modifica in modo mirato il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (Gdpr) per favorire l’innovazione. Anche l’ex premier Draghi nel suo discorso di settembre, a un anno dalla presentazione del Rapporto sulla competitività europea, aveva chiesto un rallentamento nell’applicazione della seconda fase dell’AI Act. C’è un problema legato agli standard dell’industria che non sarebbe ancora pronta.
Ma sono forti le critiche dal Parlamento Ue. I Verdi accusano VDL di avere ceduto alle pressioni dell’amministrazione Trump in difesa delle Big Tech. Anche l’ex commissario al Mercato interno Thierry Breton ha puntato il dito contro gli Usa: «Dovremmo resistere a qualsiasi tentativo di smantellare queste leggi, attraverso progetti di legge “omnibus” o in altro modo, a pochi mesi dalla loro entrata in vigore, con il pretesto di semplificarle o di porre rimedio a un presunto pregiudizio “anti-innovazione” – ha scritto su un intervento pubblicato da diverso media in Europa e su Linkedin -. Nessuno si lasci ingannare dall’origine transatlantica di questi tentativi. Quindi non facciamo gli utili idioti. La seconda espressione della nostra sovranità digitale deve implicare la protezione, a tutti i costi, dell’integrità dei nostri pilastri giuridici digitali, anche a livello geopolitico».
Oggi la Commissione presenta anche una roadmap per la trasformazione dell’industria europea della difesa, una comunicazione congiunta sulla mobilità militare e una proposta su misure per facilitare il trasporto di equipaggiamento militare, merci e personale attraverso l’Unione. L’Ue chiede agli Stati membri di portare a tre giorni il tempo massimo per emettere i permessi di transito, armonizzando le regole a livello comunitario. Tra le novità c’è il «Solidarity Pool», un catalogo di mezzi di trasporto (aerei, navi, treni) che i 27 potranno condividere in caso di necessità. E una Riserva
di Trasporto Strategico per cui gli operatori civili s’impegneranno a mettere a disposizione capacità di trasporto aereo e marittimo per le esigenze dell’Ue in situazioni eccezionali.
Gli Stati membri dovranno poi identificare le infrastrutture strategiche a duplice uso (come porti o nodi ferroviari cruciali) e applicare misure di protezione rafforzate contro cyberattacchi, sabotaggi e influenze straniere. L’Ue stima un fabbisogno di investimenti per le spese di mobilità militare di 100 miliardi di euro.


stefano montefiori
corrispondente da Parigi
Le reti contro i gommoni: la polizia francese nella Manica comincerà a sperimentare una nuova tecnica per fermare i gommoni dei migranti diretti in Inghilterra, il dispiegamento di reti nelle quali le eliche dei motori si impigliano. Tecnica considerata molto pericolosa per il rischio di collisioni e naufragi.
Contro il narcotraffico: nuove misure di emergenza e collaborazione con l’Italia per frenare i narcotrafficanti, dopo l’uccisione a Marsiglia del fratello di un attivista anti-droga.
Ancora i super ricchi: i nuovi dati dell’Istituto di statistica dicono che negli ultimi vent’anni si è allargato fortemente lo scarto tra super-ricchi e meno agiati nella popolazione francese: lo 0,1% dei più facoltosi guadagna in media 167 volte più che un quarto delle famiglie più modeste


Il piccolo regno del Bhutan deve la sua notorietà al Gross National Happiness Index, l’indice di felicità come misura del successo dell’economia del Paese. Anziché il Pil, il prodotto interno lordo. Un’idea perseguita negli anni anche da economisti e Nobel con l’ambizione che per misurare il successo occorra andare oltre i numeri.
E la principessa del Galles oggi intervenendo a Londra a un summit alla Salesforce Tower nella City di Londra con la regia dell’ex England manager, Gareth Southgate, per la Royal Foundation Business Taskforce voluta dalla principessa per il suo piano per la prima infanzia, ha fatto appello alle emozioni, alla felicità più che al profitto… (qui l’articolo completo).


milena gabanelli e francesco tortora
Ovunque nel mondo sia stata definita una legge chiara sul fine vita, le condizioni del paziente per usufruirne sono queste: invalidità irreversibile o malattia terminale, dolori insopportabili, nessuna cura disponibile e sempre il consenso del malato (qui uno degli articoli sulla morte delle gemelle Kessler).
Oltre all’eutanasia passiva che è legale o tollerata in quasi tutti i Paesi europei, ci sono altre due strade: l’eutanasia attiva e il suicidio assistito. La prima è praticata da un medico, di solito attraverso iniezione endovenosa. Secondo l’attuale legislazione italiana questa modalità è assimilabile all’omicidio volontario. Nel suicidio assistito è invece il malato, con l’assistenza del medico, a compiere autonomamente l’ultimo atto che porta alla morte… (qui l’articolo completo).


(Guido Olimpio) Una storia americana insensata, avvenuta a Whitestown, Indiana. Maria de Velasquez e il marito lavorano per un’impresa di pulizie, insieme raggiungono una villetta per svolgere le loro mansioni. Ma si presentano all’indirizzo sbagliato e il proprietario, senza neppure aprire la porta, spara. Li ha scambiati per ladri. Maria, madre di quattro figli, non ha scampo.
La magistratura ha deciso di incriminare lo sparatore, Curt Andersen, 52 anni, per omicidio colposo. Il procuratore ha escluso che l’uomo abbia agito per legittima difesa: in Indiana la legge concede ampi margini di reazione a chi ritiene di essere minacciato. Il killer, se riconosciuto colpevole, rischia tra i 10 e i 25 anni di galera. Troppo pochi per il crimine che ha compiuto. Purtroppo non si tratta di episodi isolati.


federico cella
inviato a Londra
«AI for Learning», l’intelligenza artificiale come sostegno all’apprendimento, per docenti e studenti. Così cambierà la scuola di domani, quella che preparerà le nuove generazioni ad abitare l’AI World, come lo definisce Demis Hassabis, ossia un mondo dove coabiteremo con macchine «intelligenti».
Demis Hassabis
Il premio Nobel per la Chimica del 2024, amministratore delegato e co-fondatore di Google DeepMind, la branca della multinazionale impegnata nella creazione dell’Ai più avanzata, era fra i partecipanti di un forum a Londra – organizzato da Big G – che ha radunato professionisti ed esperti in scienze dell’apprendimento di tutto il mondo. Durante la tavola rotonda finale, Hassabis si è confrontato con altri manager di Google e il pubblico di professionisti su come l’Ai cambierà il mondo dell’educazione e come dunque saranno le classi scolastiche tra dieci anni. Ecco il suo punto di vista… (qui l’intervista completa).


«Una delle cose che ho imparato per strada è stata quella di fidarmi della vita e di non alterarla. E questa stessa sensazione continua nel resto del mio lavoro, nei paesaggi, nei ritratti o in qualsiasi altro interesse. Le cose vanno bene così come sono, non c’è motivo di modificarle». Queste parole, tratte da un’intervista video del 1982, raccontano bene la figura di Joel Meyerowitz, considerato un punto fermo della fotografia a colori applicata alla cosiddetta street photography.
Nato nel 1938 e cresciuto nel Bronx, a New York, l’autore è il vincitore del prestigioso Outstanding Contribution to Photography dei Sony World Photography Awards 2026, che onora quanti hanno dato un contributo eccezionale al mondo della fotografia. Il suo lavoro ha influenzato il vocabolario visivo di quest’arte, regalandoci immagini rivelatrici ed enigmatiche… (qui l’articolo completo).


Il dipinto di Gustav Klimt (1862-1918) «Ritratto di Elisabeth Lederer», mai apparso prima sul mercato libero, è stato venduto all’asta per 236,4 milioni di dollari da Sotheby’s a New York, diventando l’opera d’arte moderna più costosa mai venduta e stabilendo un record sia per l’artista che per la casa d’aste.
La base di partenza per aggiudicarsi il ritratto, pezzo forte della vendita della collezione del magnate della cosmetica Leonard Lauder (figlio di Estée Lauder), partiva da circa 130 milioni di dollari: l’asta è stata caratterizzata da una guerra di offerte tra sei parti interessate. Dopo 20 minuti di rilanci il martelletto ha decretato un vincitore la cui identità non è stata rivelata… (qui l’articolo completo).


(Alessandra Muglia) Quando nel giugno 2016 il sudcoreano Kim Min-seok pubblicò la clip di 90 secondi con protagonista un’affamata famiglia di squali, non aveva idea di cosa avrebbe scatenato: «Baby Shark», motivo super orecchiabile per bambini e non solo, è diventato di gran lunga il video più visto su YouTube, con oltre 16 miliardi di visualizzazioni, quasi il doppio di «Despacito», il secondo filmato più popolare del sito.
Ora la sua Pinkfong Company, specializzata in animazione per bambini, ha toccato un altro record: ieri al suo debutto in Borsa a Seul (foto sopra) le sue azioni si sono impennate fino al 60% in mattinata, prima di chiudere con un incremento superiore al 9% che ha fatto salire il valore di mercato della società a più di 400 milioni di dollari.
E pensare che quando è stata fondata, nel 2010 a Seul, l’azienda contava soltanto tre dipendenti. «L’ufficio era minuscolo, all’epoca non ci aspettavamo nemmeno uno stipendio», ha dichiarato alla Bbc Kim, fondatore e ad. Oggi conta 340 dipendenti e ha uffici a Tokyo, Shanghai e Los Angeles. «Non ci aspettavamo che Baby Shark si distinguesse dagli altri nostri contenuti, invece è stata un punto di svolta fondamentale, ha posto le basi per il nostro viaggio globale» ha detto. Il debutto in Borsa arriva anche sull’onda della popolarità crescente dell’intrattenimento coreano nel mondo grazie a band K-pop come BlackPink e Bts.


Due passeggeri hanno provato a viaggiare da Milano a New York sulle comode poltrone della classe Business – dal costo di migliaia di euro – mostrando agli assistenti di volo carte d’imbarco ritoccate al computer. Ma sono stati intercettati in pochi attimi, fatti sbarcare e inseriti nella black list della compagnia aerea. La vicenda, con pochi precedenti nel mondo, è avvenuta la mattina di martedì 18 novembre all’aeroporto di Malpensa, stando a quanto apprende il Corriere.
I due, identificati come «cittadini di nazionalità italiana», si sono regolarmente imbarcati sul volo United Airlines 18 con destinazione Newark, uno degli scali di riferimento di New York. Questo perché avevano dei veri biglietti di classe Economy. Ma superata la verifica al gate, una volta accolti dagli assistenti di volo in aereo si sono seduti su due poltrone della classe Business, che costa non meno di 3.080 euro, a persona, a tratta, e può raddoppiare man mano che la cabina si riempie… (qui l’articolo completo).





















