Rocío Muñoz Morales ha scelto la via più netta: portare in tribunale la questione della sua separazione da Raoul Bova. Con un ricorso per l’affido esclusivo e il mantenimento delle figlie Luna e Alma, l’attrice, che ha scelto di farsi difendere dall’avvocato Antonio Conte (lo stesso legale che ingaggiò Francesco Totti per la separazione dalla moglie Ilary Blasi), segna il punto di non ritorno di una storia d’amore durata dodici anni, oggi travolta dalla bufera mediatica.
Lo rivela il Corriere, secondo cui l’attrice, 37 anni, sta trascorrendo l’estate in Puglia con le bambine, in una località volutamente appartata e segreta. La scelta nasce dal desiderio di proteggerle dopo che Fabrizio Corona ha reso pubblici audio e messaggi che coinvolgerebbero il loro padre e la modella Martina Ceretti, con la complicità – secondo le ultime ricostruzioni – dell’amico di lei, Federico Monzino.
Rocío Muñoz Morales avrebbe scoperto l’affaire in diretta, attraverso la rete. Un fulmine a ciel sereno che ha portato alla luce anche una versione dei fatti che lei non condivide. Nelle conversazioni diffuse, infatti, Bova avrebbe sostenuto di vivere da tempo da separato. La replica di Rocío è netta: fino a maggio inoltrato la coppia avrebbe continuato a condividere la quotidianità, con gli alti e bassi di ogni rapporto, ma sotto lo stesso tetto. A sostegno, ci sarebbero testimonianze dirette. Dopo l’esplosione del caso, i contatti tra i due si sarebbero ridotti a monosillabi, limitati all’organizzazione delle figlie.
Il ricorso di Rocío Muñoz Morales non si fermerebbe alla vicenda con Martina Ceretti. La ex compagna di Bova parlerebbe infatti di altre vicende che avrebbero minato il rapporto, sostenendo che non si sia trattato di un episodio isolato.
Accanto alla battaglia legale per l’affido, c’è anche quella per la sua immagine. Negli ultimi giorni sul web e sulla stampa sono circolate illazioni che la riguardano: c’è anche chi le ha attribuito presunti flirt, compreso quello con Stefano De Martino. Rocío ha deciso di reagire con fermezza: il suo ufficio stampa sta preparando un dossier ed è intenzionata a querelare tutti: l’eventuale risarcimento verrà devoluto in beneficenza.
Per affrontare le questioni legate all’affidamento dei figli, Raoul Bova si è invece affidato a Annamaria Bernardini de Pace, avvocata divorzista dei vip e sua ex suocera (l’attore è divorziato da anni dalla figlia Chiara Giordano). La legale sarà al suo fianco anche nel ricorso al Garante della Privacy. «Sono fiera del padre dei miei nipoti, per questo ho deciso di difenderlo», spiega al Corriere. «Lui non ha ceduto al ricatto (gli inquirenti stanno indagando sul presunto tentativo di estorsione) perché non aveva nulla da nascondere e ha presentato subito la denuncia. Ho apprezzato molto questa sua scelta».
Insieme con il collega David Leggi, Bernardini de Pace ha presentato diffide a una lunga lista di soggetti: «Fabrizio Corona, Meta, Google, Youtube, Tik Tok, X, Ryanair, insieme con le società di calcio di Napoli e Torino». L’obiettivo è «l’immediata rimozione di tutti i contenuti riferibili alla vicenda sul blog di Corona Falsissimo, oltre che da Google e Ryanair», chiedendo anche la deindicizzazione globale e risarcimenti fino a mezzo milione di euro a testa.
Nel documento presentato si denuncia la «diffusione illecita, fraudolenta, virale e scellerata di un file audio estratto da una conversazione privata fra lui e un’altra persona, Martina Ceretti, divulgato contro il volere, anzi a insaputa, del reclamante su tutte le piattaforme social e sui motori di ricerca».