Gli esperti ribadiscono: «Questo oggetto è una cometa. Sembra e si comporta come una cometa, tutte le evidenze indicano che è una cometa»”. Il passaggio ravvicinato alla Terra, il 19 dicembre

Si può finalmente mettere una pietra sopra l’ipotesi che l’oggetto interstellare 3I/Atlas sia una navicella spaziale? A chiarirlo in modo definitivo sembrano essere le immagini diffuse durante una conferenza stampa dalla Nasa, trasmessa su YouTube, che mostrano l’oggetto da prospettive più ravvicinate. E, anche se il termine «vicino» è relativo quando si parla di distanze spaziali, queste nuove foto offrono finalmente una visione più chiara e accurata dell’oggetto misterioso che si muove nel nostro sistema solare da luglio di quest’anno.

Le immagini raccolte tra settembre e ottobre

L’agenzia spaziale statunitense ha monitorato la super cometa sin dal momento della sua scoperta, il primo luglio. Le immagini sono state catturate da 12 sonde spaziali e telescopi, ma, come precisato dalla Nasa quelle diffuse ieri sono state ottenute tra settembre e ottobre. Tuttavia, sono state rilasciate solo ieri, il 19 novembre, a causa dello shutdown del governo americano.



















































Gli scatti da Marte

Il primo scatto mostrato è quello catturato dal Mars Reconnaissance Orbiter, che, insieme ad altre sonde, si trova in orbita attorno a Marte e ha avuto l’opportunità di osservare l’oggetto a circa 30 milioni di chilometri. Distanze “relativamente contenute”. «Qui è stata osservata da ben tre sonde spaziali della Nasa», spiegano gli esperti. Il Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) ha scattato una delle immagini più dettagliate della cometa, mentre l’orbiter Maven (Mars Atmosphere and Volatile Evolution) ha ottenuto immagini ultraviolette, fondamentali per comprendere la composizione della cometa. Anche Perseverance, il rover marziano, ha dato il suo contributo scattando una debole immagine della superficie di Marte. 

Le immagini catturate dalle sonde solari

È poi il turno delle immagini catturate dalle sonde Nasa destinate allo studio del Sole. Non perché queste seguissero assiduamente la cometa, ma perché l’oggetto è entrato nel loro campo visivo quando si è avvicinato angolarmente al Sole. Per esempio,”Stereo” (Solar Terrestrial Relations Observatory) della Nasa ha scattato immagini della cometa dal 11 settembre al 2 ottobre, mentre la missione “Soho” (Solar and Heliospheric Observatory), un progetto congiunto tra l’agenzia spaziale Usa e l’Esa(Agenzia Spaziale Europea), ha monitorato l’oggetto dal 15 al 26 ottobre. Poi, le immagini della missione “Punch” (Polarimeter to Unify the Corona and Heliosphere) della Nasa, lanciata all’inizio di quest’anno, che hanno rilevato la coda della cometa durante le osservazioni effettuate dal 20 settembre al 3 ottobre.

Le sonde Psyche e Lucy

Ci sono anche le foto scattate dalle sonde spaziali Psyche e Lucy, definite “esploratori di asteroidi”, e infatti attualmente in viaggio verso asteroidi nel sistema solare. Ma durante il loro tragitto, sono riuscite a osservare brevemente 3I/ATLAS. L’8 e il 9 settembre, Psyche ha acquisito quattro osservazioni della cometa in otto ore, da una distanza di 53 milioni di chilometri. «Queste immagini aiuteranno gli scienziati a perfezionare la traiettoria della cometa» commenta l’agenzia spaziale. Il 16 settembre, invece, Lucy ha scattato una serie di immagini da una distanza di 380 milioni di chilometri. L’unione di queste immagini ha fornito dettagli importanti sulla chioma e sulla coda della cometa.

«È una cometa e si comporta come una cometa»

Per smontare le teorie complottiste che ipotizzavano che alcuni comportamenti considerati “strani” della cometa potessero essere spiegati dalla sua presunta natura aliena, la Nasa ha voluto precisare che “questo oggetto è una cometa. Sembra e si comporta come una cometa, e tutte le evidenze indicano che è una cometa”, ha rimarcato Amit Kshatriya, vice amministratore della Nasa. Tuttavia, spiegano, la cometa presenta delle particolarità, visto che «viene da fuori del Sistema solare, il che la rende affascinante, entusiasmante e scientificamente molto importante. È solo il terzo oggetto interstellare di questo tipo che l’umanità abbia mai trovato». Infatti, prima di 3I/ATLAS, gli unici due oggetti interstellari rilevati erano stati 1I/Oumuamua e 2I/Borisov, entrambi osservati durante il loro passaggio attraverso il nostro sistema solare.

Il 19 dicembre sarà vicino alla Terra

Ma c’è una data da segnare in agenda: il 19 dicembre. Quel giorno, la cometa 3I/ATLAS raggiungerà la sua distanza più ravvicinata alla Terra, a 270 milioni di chilometri, ovvero quasi il doppio della distanza tra la Terra e il Sole. «La sonda della Nasa – avvertono gli esperti, – continuerà a osservare la cometa durante il suo viaggio attraverso il sistema solare, passando per l’orbita di Giove nella primavera del 2026».

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20 novembre 2025 ( modifica il 20 novembre 2025 | 17:18)