Si riapre il 22 novembre la piattaforma degli incentivi per le auto elettriche. I voucher scaduti nella prima tornata tornano a disposizione, e possono essere richiesti di nuovo a partire dalle ore 10. Dopo il via libera al fondo di quasi 600 milioni di euro per il 2025, il Governo ha deciso di rimettere sul tavolo gli oltre 10.000 buoni rimasti inutilizzati.

I beneficiari avranno diritto fino a 11.000 euro di contributo per l’acquisto di una nuova vettura al 100% elettrica, classificata nella categoria M1, purché l’ISEE non superi i 30.000 euro; altrimenti, se l’ISEE è tra i 30.001 e i 40.000 euro la cifra scende a 9.000 euro. In quanto alle microimprese, è previsto un bonus fino al 30% sul prezzo d’acquisto (massimo 20.000 euro per veicolo) dei veicoli commerciali leggeri (categorie N1/N2).

Le condizioni

I punti chiave fissati dall’esecutivo non ammettono approssimazioni:

  • la residenza (o sede legale per l’impresa) deve trovarsi in una “Area Urbana Funzionale” (FUA) secondo l’elenco ISTAT: in pratica, la città principale e i Comuni rientranti nella sua area di pendolarismo;
  • è obbligatoria la rottamazione di un mezzo termico omologato fino a Euro 5, di proprietà da almeno 6 mesi;
  • il prezzo del nuovo veicolo deve essere pari o inferiore a 35.000 euro (IVA esclusa) per i privati, oppure 42.700 (IVA inclusa) a seconda della fonte;
  • entro 30 giorni dalla data di emissione va validato il voucher, pena l’annullamento e la rimessa a disposizione.

Il ritorno dei voucher conferma che il sistema, così com’è stato progettato, si basa soprattutto sulla velocità di reazione anziché sulla reale esigenza degli automobilisti. Nella prima finestra del 22 ottobre il fondo da quasi 600 milioni è stato bruciato in poco più di ventiquattr’ore, non perché decine di migliaia di persone avessero già scelto l’auto, ma in quanto la maggior parte aveva prenotato senza sapere se sarebbe riuscita davvero a finalizzare. Ne è la prova il fatto che, su oltre 55.700 buoni emessi, più di 10.000 non sono mai stati validati, e oggi l’enorme dispersione si traduce in un secondo click day imprevisto.

Tuttavia, il meccanismo alla base resta invariato. Una volta aperta la piattaforma si crea una coda digitale e chi brucia gli altri sul tempo ha una finestra di pochi minuti per generare il proprio voucher. Se arrivi tardi l’accesso ti viene impedito, lo stesso meccanismo che va avanti da anni, nonostante le lamentele espresse dagli utenti, ritrovatisi costretti a ripetere la procedura per problematiche di vario tipo, tra cui rallentamenti delle pagine. In questa specifica occasione, la differenza è rappresentata dal numero ridotto di buoni stanziati.

Che cosa sono le FUA

Un altro nodo riguarda le FUA, che negli ultimi mesi sono finite al centro delle polemiche. La scelta ha creato una spaccatura netta: da un lato i residenti nei poli urbani e nei Comuni collegati, dall’altra chi abita appena oltre il confine tracciato dall’ISTAT. Uno scarto di pochi chilometri decisivo nella ripartizione delle risorse, e anche se il Governo ha attribuito la politica a esigenze di razionalizzazione, parecchi italiani rimangono tagliati fuori.

Ci sono poi da considerare le dinamiche del mercato. Con un contributo fino a 11.000 euro, alcuni EV entrano in una fascia di prezzo che per molti diventa finalmente accessibile. Il rischio? Di trovare nelle prossime settimane vetture introvabili o listini ritoccati. Lo stesso timore verte sulla rottamazione: gli addetti del settore prevedono che molti aspetteranno fin troppo e si presenteranno agli ultimi giorni, con l’ansia di non perdere il bonus e la pratica ancora incompleta. Ma potrebbero non essere così fortunati.