Bologna, 21 novembre 2025 – Quattrocento operatori. Tra polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. Una città blindata. Per cercare di contenere i disordini, già annunciati, che faranno da corredo alla partita di Eurolega Virtus Bologna – Maccabi Tel Aviv (ore 20.30). Da settimane le realtà Pro Pal e antagoniste fremono per questa data: dopo le pressioni per tentare di bloccare in ogni modo il match, naufragate ieri mattina all’esito dell’ultimo comitato in Prefettura, adesso la strada battuta è quella della contestazione di piazza. E purtroppo, già dalle premesse che circolano sui social, non sarà una protesta pacifica quella che, questa sera, si muoverà dalle 18 da piazza Maggiore. Obiettivo scontato il PalaDozza, che si troverà però al centro di una cinturazione che vedrà come ‘limes’ viale Silvani, via San Felice e via Riva Reno.
Manifestazione proPal: si prospetta il caos
“Luce blu vuol dire solo scontri, non farti prendere dal panico quando li incontri”, si legge sulla pagina Instagram di ‘Boloresiste’, con tanto di indicazioni per la difesa legale per i facinorosi in caso di arresto. Il comitato ‘Giardino San Leo’, invece, promette “intifada pure qua” e “accerchiamo il PalaDozza”. Minacce a cui la città, unica vittima di questa situazione surreale, si prepara, come può, a resistere.
In Bologna rinforzi da mezza Italia
In Questura per tutta la giornata di ieri si sono susseguite riunioni, per definire l’assetto dell’ordine pubblico che prevede l’arrivo in città di rinforzi da mezza Italia. Torneranno gli idranti e gli alari, verrà impegnato il Reparto volo per riprendere dall’alto la situazione. Anche la stazione sarà presidiata. Manco a dirlo, la preoccupazione è ai massimi livelli, con le anime della piazza galvanizzate ancora di più dopo l’esplosione della bagarre politica sul caso Maccabi. La squadra di Tel Aviv, intanto, già da ieri è in città e ogni spostamento dei giocatori è seguito dalla scorta di forze dell’ordine con reparti schierati. Stessa sorte toccherà ai circa 80 tifosi del team israeliano attesi al palazzetto oggi.
La zona rossa attorno al PalaDozza
Palazzetto che sarà come un’isola all’interno di una riserva protetta. In tempo di guerra. Senza mezzi, senza traffico, con le scuole chiuse e i cantieri temporaneamente smantellati. Il Comune ha infatti già predisposto, dalle 13 di oggi alla mezzanotte di domani, il divieto di sosta (per auto, scooter e bici) in piazza Azzarita, via Graziano, via Calori, via Nanetti, via Lenzi, via Brugnoli, via Grimaldi, via Giorgio Ercolani, via Riva Reno, via Battistelli e piazza della Resistenza. E, per evitare che i materiali di cantiere diventino armi nelle mani dei violenti, il sindaco con un’ordinanza ne ha imposto la rimozione, nella zona compresa tra viale Silvani, via delle Lame, via Riva di Reno, via San Felice e porta San Felice, con i cantieri che chiuderanno entro le 16.
Le scuole chiudono prima
Uscita anticipata da scuola anche per gli alunni dell’istituto comprensivo 17 che si trova proprio al centro della ‘zona rossa’. Le attività della scuola dell’Infanzia e della primaria Teresina Guidi di via Calori e via Graziano e della media Giovan Battista Gandino, sempre in via Graziano, dovranno concludersi entro le 15,45 e le scuole dovranno essere chiuse entro le 16. Contestualmente, verrà soppressa la fermata dello scuolabus in via Calori. Le precauzioni sono state prese. La speranza, che è l’ultima a morire, è che per una volta la piazza bolognese sia una piazza di pace. E che la causa palestinese non sia ancora la scusa usata dai professionisti del disordine per mettere a ferro e fuoco la città.