di
Federica Nannetti
Attesi migliaia di contestatori al PalaDozza. Dalle 13 scatteranno le prime limitazioni. Dalle 16, poi, l’intera area intorno al palazzetto dello sport sarà cinturata. Scuole chiuse in anticipo
Un intero quadrante di città sarà blindato, con circa 500 uomini delle forze dell’ordine schierati provenienti da tutta Italia. Dalle 13 scatteranno le prime limitazioni. Dalle 16, poi, l’intera area intorno al PalaDozza sarà cinturata per evitare che i manifestanti che vogliono protestare contro la presenza a Bologna della squadra di basket israeliana possano raggiungere il palazzetto dello sport. Sono attese migliaia di persone sono attese, anche da fuori città. Tutta l’area compresa tra viale Silvani e via Lame, San Felice e Riva Reno sarà controllata, ma maggiori restrizioni ci saranno per le vie intorno alla struttura, che saranno accessibili solo ai tifosi con biglietto del match Virtus-Maccabi e ai residenti.
Divieto di sosta anche per le biciclette
Il Comune di Bologna, in previsione della partita di basket di Eurolega Virtus Bologna-Maccabi Tel Aviv in programma stasera — al centro di tensioni da giorni e che il sindaco Matteo Lepore avrebbe voluto far giocare altrove — ha emanato le ordinanze necessarie «all’ordine e alla sicurezza pubblica» anticipate già l’altro ieri, quando Lepore aveva tentato l’ultimo appello per arrivare a una soluzione alternativa, soprattutto a un impianto diverso da quello di piazza Azzarita. Dove alla fine la partita si giocherà, come confermato dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dell’altro ieri. Del resto le parole del titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, erano state nette fin da subito. Dalle 13 alle 24, o comunque fino a quando sarà necessario, sarà quindi in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata di autovetture, motoveicoli, ciclomotori e biciclette e delle relative rastrelliere per lo stallo, nella zona del PalaDozza e nelle strade limitrofe, in particolare: piazza Azzarita, via Graziano, via Calori, via Nannetti, via Lenzi, via Brugnoli, via Grimaldi, via Giorgio Ercolani, via Riva Reno, via Battistelli e piazza della Resistenza. Dovrebbero essere queste le vie interessate dalla zona rossa più interna istituita dalla Questura e accessibile solo a residenti e tifosi con biglietto.
Le scuole che chiudono prima
Tre le scuole coinvolte, che oggi dovranno concludere le attività scolastiche ed extra scolastiche al massimo entro le 15.45, per poi chiudere i plessi entro le 16: si tratta delle scuole dell’istituto comprensivo 17 delle vie Calori e Graziano, ovvero la scuola dell’infanzia e primaria Teresina Guidi e la media Gandino. Verrà anche soppressa la fermata dello scuolabus di via Calori, poiché inserita nella zona che sarà interdetta dal dispositivo della Questura. Dovranno poi essere liberati dal materiale edile tutti i cantieri compresi nel quadrante tra viale Silvani, via Lame, Riva Reno e San Felice, cantieri che dovranno chiudere entro le 16.
Il secondo anello per i manifestanti
Dovrebbe essere questo il perimetro esterno dei controlli previsti dal dispositivo di sicurezza pubblica messo a punto con gli ultimi tavoli tecnici, l’ultimo dei quali ieri. Una sorta di anello esterno della zona rossa — appunto strutturata in due zone, una più esterna e una più interna soggetta a maggiori restrizioni — oltre il quale non verranno fatti passare i manifestanti. Difficile, al momento, quantificare il numero dei partecipanti al corteo, che negli ultimi giorni ha via via raccolto adesioni da diversi mondi vicino alla causa palestinese, dunque oltre la galassia pro Pal bolognese e i collettivi universitari.
In arrivo 10 mila manifestanti
Sono attese alcune migliaia di persone, almeno diecimila stando alle stime del primo cittadino, provenienti da tutta Italia per dire no alla squadra israeliana. I timori di disordini ci sono, eccome. L’ha detto più volte il sindaco di Bologna. E c’è preoccupazione anche tra alcuni rappresentanti sindacali delle forze di polizia. «Non posso dire che lo Stato non garantirà l’incolumità delle persone. Vedremo cosa succederà. Io — ha ribadito Lepore — ritengo esagerato l’impianto organizzativo, però ovviamente vedremo come andrà. Ma così non c’erano motivi per fare un’ordinanza a firma mia senza il consenso del prefetto e del questore». Lo stesso Lepore, da sempre appassionato di basket, è tifoso della Virtus, ma non sarà al PalaDozza per seguire l’incontro: «Domani non vado — ha concluso — perché lavoro».
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21 novembre 2025
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