di
Valentina Iorio

Giorgetti: «Faremo proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni»

La Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per l’«incompatibilità dei poteri discrezionali nelle fusioni bancarie con il diritto dell’Unione europea in Italia», ovvero sull’utilizzo del cosiddetto «golden power». Lo si legge nel database delle procedure dell’esecutivo europeo, con la data della decisione riportante la data di venerdì 21 novembre. La Commissione europea ha spiegato che la decisione di aprire la procedura di infrazione contro l’Italia «non è relativa ad alcun caso specifico». Lo ha precisato più volte la portavoce dell’esecutivo Ue Arianna Podestà. Bruxelles solleva il problema generale della congruità della legislazione. 

«Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso», dichiara il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispetto all’apertura della procedura d’infrazione.



















































Il caso Unicredit-Bpm

Per quanto riguarda l’esercizio del golden power sull’Ops di Unicredit su Banco Bpm, Bruxelles a luglio aveva chiesto dei chiarimenti ai sensi dell’articolo 21. La Commissione sta «valutando le risposte dell’Italia alle preoccupazioni che abbiamo sollevato questa estate». «È una procedura separata», ha chiarito la portavoce. L’esecutivo Ue aveva sollevato dei dubbi sul ricorso al golden power da parte del governo italiano che di fatto ha bloccato la scalata di Unicredit a Banco Bpm. «Dopo aver valutato attentamente la risposta dell’Italia, la Commissione conclude in via preliminare che il decreto potrebbe violare l’articolo 21 del Regolamento sulle concentrazioni UE. La sicurezza pubblica – aveva spiegato Bruxelles nel parere preliminare- costituisce, tra gli altri, un interesse legittimo ed è esplicitamente menzionata nell’articolo 21, paragrafo 4, del Regolamento sulle concentrazioni Ue. Ma la Commissione ritiene in via preliminare che la giustificazione delle condizioni sia attualmente carente di motivazione e che la Commissione avrebbe probabilmente dovuto riesaminare il decreto prima dell’attuazione». 

Cosa prevede il golden power

Le regole del golden power sono state originariamente introdotte nel 2012 e  in origine potevano essere applicate solo alle aziende che operano in settori critici come difesa, energia, trasporti e comunicazioni. Ma in seguito l’Italia ha ampliato i settori che rientrano nell’ambito di applicazione delle norme, includendo banche, sanità e servizi idrici. Lo strumento del golden power era stato concepito per consentire al governo di limitare operazioni che potrebbero portare in mani straniere attività strategiche.

Il consolidamento del settore bancario

L’intervento del governo italiano, inoltre, come evidenzia il Financial Times, è arrivato in una fase in cui la Commissione europea sta incoraggiando il consolidamento del settore bancario dell’Unione europea. «Bruxelles è sempre più frustrata dalle reazioni ostili degli Stati membri dell’Ue al consolidamento – scrive il giornale della City- poiché ritiene che una rete di banche più piccole e più grandi sia essenziale per creare società di servizi finanziari competitive a livello mondiale, in grado di competere con i rivali statunitensi».

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21 novembre 2025 ( modifica il 21 novembre 2025 | 14:03)