Quella di Jitesh Pai (India) è un’immagine particolarmente significativa, che permette di raccontare un capitolo sottovalutato del rapporto fra esseri umani e fauna potenzialmente pericolosa. Si dice spesso che in Australia “tutti gli animali sono velenosi”, ma chi lo afferma probabilmente non conosce l’India. In Australia, infatti, esistono numerose specie pericolose, ma sono distribuite in aree vastissime e poco popolate, dove il rischio di incontro tra persone e animali è limitato. In India, al contrario, la densità di popolazione è altissima e l’essere umano convive con una grande varietà di specie molto velenose o aggressive, spesso sinantrope, cioè abituate a vivere nei pressi dei villaggi, delle città o addirittura dentro le abitazioni.

Il risultato è un livello di rischio notevolmente più elevato. La pericolosità oggettiva riguarda, per esempio, quanto sia velenoso un cobra reale; il rischio concreto, invece, è rappresentato dall’alta probabilità di trovarsene uno in casa. In molte regioni dell’India questa evenienza non è affatto remota, così come non è raro che chi lavora scalzo nelle risaie possa calpestare una vipera di Russell

In India, i cobra sono considerati animali sacri: non vengono uccisi, ma affidati a specialisti che intervengono per recuperarli. È importante distinguere: il cobra reale non è l’animale che si vede nei numeri di strada, quello che “balla” davanti al flauto dei suonatori. Il cobra reale è un rettile che può superare i sei metri di lunghezza, con un corpo massiccio. Quando si solleva sulla parte anteriore, arriva letteralmente all’altezza degli occhi di una persona adulta. Non è certo un serpente che “si prende per la coda e si porta fuori”: la sua lunghezza gli permetterebbe di avvolgere una persona più volte.

Jithesh Pai (India) ha fotografato un cobra reale dei Ghati Occidentali mentre veniva soccorso da una squadra di salvataggio animali. Il fotografo stava accompagnando il team di recupero e rilascio dell’Agumbe Rainforest Research Station (ARRS) quando si è trovato faccia a faccia con il più grande serpente velenoso del mondo che cercava rifugio in una casa. Ha usato una lampada frontale per illuminare la scena prima che il cobra fosse catturato in sicurezza e rilasciato nella foresta.

La fotografia in questione è molto narrativa. È un’immagine che racconta una quotidianità sorprendente. Per noi, un cobra reale in casa sarebbe impensabile; in India, invece, può essere quasi routine. In molti casi la reazione non è quella di panico che avremmo noi, ma una semplice constatazione: “Un altro cobra reale in casa, chiamiamo per venire a recuperarlo”.

Dopo la cattura, gli animali vengono solitamente portati fuori dal villaggio o dalla città e rilasciati in un’area naturale. Si tratta di un compromesso: i serpenti tendono ad avere territori stabili, quindi lo spostamento può disorientarli; tuttavia, l’alternativa sarebbe la loro uccisione o la cattività forzata. La liberazione resta dunque la soluzione più equilibrata.