Uno degli aggressori del ventiduenne accoltellato per 50 euro in corso Como a Milano si è detto “preoccupatissimo” per le condizioni del giovane. Anche l’accoltellatore materiale ha risposto e si è detto “dispiaciuto”. Sono iniziati venerdì mattina nel carcere milanese di San Vittore gli interrogatori di garanzia, davanti alla gip Chiara Valori, dei due ragazzi di 18 anni. Sono stati arrestati nei giorni scorsi insieme a tre diciassettenni, per la rapina e il tentato omicidio del 12 ottobre. Anche i minorenni saranno sentiti.

Circondato, accoltellato e picchiato: il video del violento pestaggio contro lo studente rimasto invalido

Uno dei maggiorenni è accusato di aver fatto da ‘palo’ e risponderà alle domande della giudice, assistito dall’avvocata Elena Patrucchi. Come ha già chiarito la sua legale, il giovane sostiene che lui “era lontano dagli altri” e che era “assolutamente convinto che fosse solo una zuffa di poco conto”.  L’altro è accusato di aver accoltellato fisicamente lo studente bocconiano.

L’interrogatorio dei membri della gang

Il presunto accoltellatore è stato sentito per circa 60 minuti. “Ha risposto alle domande, l’interrogatorio è durato circa un’ora, lui è molto dispiaciuto per la vittima”, ha detto l’avvocato Giovanni Giovanetti al termine dell’interrogatorio davanti alla gip di Milano.

L’altro giovane, accusato di aver fatto da palo, “ha risposto. In questo momento è davvero preoccupatissimo e sconvolto per le condizioni di Davide a cui manifesta ovviamente vicinanza, augurandogli il meglio e anch’io personalmente vorrei fare lo stesso per la famiglia perché mi sembra doveroso farlo assolutamente come genitore”. Lo ha detto Elena Patrucchi, legale del diciottenne. Alla domanda se il giovane avesse chiesto carta e penna per scrivere alla famiglia della vittima, l’avvocata ha risposto: “Lo ha fatto. Scriverà una lettera. Senz’altro”

Come sta lo studente accoltellato

Lo studente ventiduenne brutalmente aggredito e accoltellato a Milano “è ancora in rianimazione e non sappiamo ancora come uscirà dall’ospedale”, ha spiegato Luca Bernardo, direttore della pediatria del Fatebenefratelli, ospedale dove è ricoverato. “Fortunatamente è vivo, poteva andare molto peggio, ma si troverà a gestire senza colpa una vita difficile. È presumibile che non avrà una vita normale a causa della vile aggressione subita”, ha spiegato Bernardo, intervenendo al convegno ‘fermare l’educazione all’odio’, promosso dal Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”.

 






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