E’ stata presentata questa mattina (venerdì 21 novembre) presso il Complesso monumentale di San Francesco, la mostra “La Galleria Borghese, da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione”.

Dopo i saluti e i ringraziamenti della sindaca Patrizia Manassero, del presidente della Fondazione CRC Mauro Gola e del presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, sono intervenuti i curatori Francesca Cappelletti (direttrice di Galleria Borghese) e Ettore Giovanati.

La mostra raccoglie 19 capolavori allocati nella Galleria Borghese di Roma, attribuiti a maestri d’arte Rinascimentale e del Barocco come Raffaello, Bernini, Tiziano Vecellio e Jacopo Bassano. L’allestimento vuole infatti raccontare il passaggio tra Rinascimento e Barocco, un periodo artistico di grande stimolo e produzioni e, attraverso alcune delle sue opere, ricordare un importante collezionista della Roma del seicento, ovvero il cardinale Scipione Borghese.

La mostra si apre con un video immersivo che ricostruisce il contesto originario: la collezione, infatti, non sarebbe concepibile senza il suo contenitore, la villa. “L’ingresso – dichiara Giovanati – risulta estremamente impattante per il visitatore, anche grazie al progetto dell’architetto che ha saputo creare un allestimento davvero straordinario. Abbiamo poi scelto di contestualizzare la figura di Scipione Borghese, cardinal nepote nominato dallo zio, Papa Paolo V. È nel 1605 che Scipione avvia questa straordinaria raccolta, composta sia da pittura antica sia da scultura moderna. Fu il primo committente del giovanissimo Bernini, ma è forse meno noto il suo ruolo di grande collezionista di arte rinascimentale. Per questo abbiamo voluto restituire pienamente la misura della sua passione per l’arte, rappresentando le diverse scuole pittoriche che possedeva attraverso capolavori di riferimento: in mostra sono presenti, come anticipato, Raffaello e Tiziano. Emerge così la dialettica continua tra l’arte del disegno, tipica dei fiorentini, e i maestri del colore veneziani”.

La seconda parte della mostra è invece dedicata al suo ruolo di committente. Scipione Borghese fu tra i primi a riconoscere il talento di Caravaggio: una delle prime opere che acquistò appartiene proprio al maestro lombardo. Ma altrettanto importante fu il suo sostegno al giovane Bernini, che aveva già iniziato a lavorare nella Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, su commissione dello stesso pontefice insieme al padre Pietro. Da lì Scipione intuisce la straordinarietà del suo talento, che lo porterà poi ad affidargli i celebri gruppi scultorei borghesiani.

La mostra, che sarà visitabile fino al 29 marzo 2026, si conclude con un finale molto suggestivo, in cui Bernini diventa il vero protagonista.

L’esposizione, promossa da Fondazione Crc e Intesa San Paolo, in collaborazione con MondoMostre e il patrocinio del Ministero della Cultura, sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30 (il mattino su prenotazione per scuole e gruppi) e il sabato e la domenica dalle 10 alle 19.30. Ingresso gratuito.

Per partecipare all’inaugurazione di venerdì 21 novembre alle ore 17.30 è necessario registrarsi su: www.fondazionecrc.it.