Sarebbe l’ennesimo attestato di fiducia da parte dei mercati finanziari, dopo la promozione di S&P Global Ratings, Fitch Ratings e Scope

Cresce l’attesa per il giudizio di Moody’s sull’Italia, atteso per la sera di venerdì 21 novembre. Secondo molti analisti, ci potrebbe essere una storica promozione dei conti pubblici italiani da parte della più severa tra le agenzie di rating.  Una promozione che non arriva da Moody’s da 23 anni. Era il maggio 2002 quando l’agenzia alzò il giudizio da Aa3 a Aa2 (oggi è a Baa3). Qualche segnale positivo è arrivato lo scorso 23 maggio, quando Moody’s aveva alzato l’outlook da stabile a positivo confermando il rating Baa3.  La nota di maggio sottolineava la resilienza dell’economia italiana a fronte però di un elevato debito pubblico e di un graduale indebolimento della debt-affordability per la maggior incidenza degli interessi sul totale delle entrate.

I precedenti da S&P a Scope

Sarebbe l’ennesimo attestato di fiducia da parte dei mercati finanziari, dopo la promozione di S&P Global Ratings (aprile 2025 e confermato a ottobre) da BBB a BBB+ con outlook stabile, Fitch Ratings (settembre 2025) da BBB a BBB+ con outlook stabile, Dbrs ad A (low) con prospettive stabili e Scope che lo scorso 31 ottobre ha alzato a positivo l’outlook sulla valutazione di BBB+. 



















































Le attese degli analisti

Secondo diversi analisti la politica fiscale «prudente» del governo che ha fissato per quest’anno un deficit al 3% del Pil, in linea con le norme Ue con un anno di anticipo, potrebbe portare alla promozione. «La performance dei conti pubblici italiani continua a sorprendere in positivo», scrivono gli analisti di Citi, citando la fine di misure di stimolo come il Superbonus e i progressi sul fronte occupazionale tra i fattori che potrebbero favorire la promozione. «I fondamentali positivi non sono ancora riflessi nel rating». Secondo Giacomo Calef, Country Head Italia, NS Partners sui mercati si registra «una maggiore fiducia nella gestione dei conti pubblici e nella stabilità politica». «Il deficit – prosegue l’analista – si sta avvicinando alla soglia del 3% del Pil, permettendo un’uscita graduale dalla procedura per disavanzo eccessivo. La manovra di bilancio appare rigorosa e priva di nuovi interventi espansivi, segnale di un approccio attento al consolidamento fiscale». UniCredit vede nel possibile upgrade «un altro passo nel trend costruttivo sulla solidità creditizia». Secondo Bbva c’è il 60% di probabilità di una promozione per Roma. 

21 novembre 2025