Disordini nel centro di Bologna, con bombe carta e idranti in azione. Il corteo, partito da piazza Maggiore per protestare contro la partita Virtus-Maccabi Tel Aviv, si è fronteggiato con il cordone di polizia. In via Rivareno una carica ha respinto un gruppo di manifestanti, colpiti dalla polizia per circa 200 metri sia lungo la strada, sia sotto i portici. Il gruppo è stato poi respinto verso via Galliera. Poco prima, all’angolo fra via Lame e via Marconi, sono partite delle bombe carta con la polizia che ha risposto azionando gli idranti per disperdere la folla, composta da circa 5.000 persone. Alcuni dei manifestanti, arrivati su via Lame, si sono coperti il volto e hanno smontato parti del cantiere recuperando transenne, mazze di legno e altri materiali. Il gruppo ha iniziato a lanciare fumogeni e bottiglie di vetro verso il reparto e sono stati sparati anche dei fuochi d’artificio sulle forze dell’ordine. Il gruppo poi si è diviso, alcuni verso piazza Malpighi altri verso Ugo Bassi e Marconi.
Le proteste a Bologna
Ii manifestanti Pro Gaza si sono riuniti in piazza Maggiore per il corteo organizzato dall’Assemblea ‘Blocchiamo Tutto’. L’obiettivo è quello di contestare lo svolgimento della partita di Eurolega basket tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv in programma al Paladozza, in pieno centro città. Tanti i vessilli e le bandiere della Palestina. Tra i presenti anche l’attivista egiziano Patrick Zaki e una decina di volontari di Amnesty International. A protezione del Paladozza sono state schierate le forze dell’ordine, con circa 500 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa. La zona intorno al Palazzetto dello Sport era circondata da un’ampia zona rossa che, fin dalle 13, ha permesso l’accesso solamente ai residenti e ai possessori di abbonamento o biglietto per poter assistere alla partita. Tanti i mezzi blindati e con gli idranti.
I disordini
I manifestanti hanno raccolto dai cantieri pietre, bastoni, barriere e perfino bagni chimici. Molti cassonetti sono stati dati alle fiamme e numerose auto in sosta sono state danneggiate. Oltre agli idranti, la polizia ha sparato lacrimogeni per disperdere i manifestanti e impedire che si avvicinassero al PalaDozza. La guerriglia è scoppiata in vari punti della città, con cassonetti dati alle fiamme e utilizzati per costruire barricate lungo le strade, insieme al materiale edile dei cantieri per la costruzione del tram. “A quel punto è stato reso necessario l’utilizzo dell’idrante da parte delle Forze dell’Ordine per disperdere la folla”, riferisce la Questura.
I manifestanti divisi in tre gruppi
Come specifica la Questura, i manifestanti si sono poi divisi in tre gruppi: uno verso via Marconi, uno verso Ugo Bassi e uno verso piazza Malpighi. Questi ultimi sono andati verso piazza San Francesco e poi via del Pratello. Il gruppo rimasto nei pressi di via Riva di Reno e Marconi ha utilizzato dei cassonetti per bloccare la strada: sono circa 100-200 persone. Hanno incendiato cassonetti e lanciato fuochi d’artificio, fumogeni e bottiglie contro le forze dell’ordine, che hanno a loro volta utilizzato ancora l’idrante. Su via Riva Reno il gruppo si è barricato con le reti del cantiere all’altezza di via Galliera, incendiandole. Il gruppo di via Ugo bassi si è invece diretto verso piazza Maggiore da cui era partito il corteo.
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