La Sindone di Torino torna al centro del dibattito scientifico mondiale. Uno studio pubblicato sulla rispettabile rivista scientifica Archaeometry ha confermato l’ipotesi del manufatto medievale dimostrando come potrebbe essere stata eseguita: non posando il telo su un corpo umano, bensì su una scultura a bassorilievo. Tecnica alla portata degli artigiani dell’epoca.
Il team e la simulazione 3D
Lo studio è stato eseguito da un team brasiliano attraverso una simulazione 3D ed è online sulla rivista pubblicata da Wiley per conto dell’Oxford University e del Resarch Laboratory for Archaeology and the History of Art (Rlaha).
A guidare il team è stato l’esperto brasiliano Cicero Moraes, famoso per le sue ricostruzioni tridimensionali di personaggi storici come Sant’Antonio da Padova e Francesco Petrarca. Moraes ha utilizzato strumenti di simulazione 3D all’avanguardia per mettere alla prova due ipotesi contrapposte. Nel primo scenario, un lenzuolo virtuale è stato drappeggiato sulla ricostruzione di un corpo umano reale. Nel secondo, invece, il tessuto è stato posizionato su una scultura in bassorilievo. I risultati sono stati inequivocabili: il secondo scenario corrisponde quasi esattamente alle fotografie della Sindone, mentre il tessuto poggiato sul corpo umano ha prodotto un’immagine molto più distorta.
La tecnica medievale di realizzazione
L’immagine sulla Sindone di Torino è più coerente con una matrice a bassorilievo
ha dichiarato Moraes al sito Live Science. La tecnica di realizzazione ipotizzata dall’esperto prevede l’utilizzo di una matrice che avrebbe potuto essere realizzata in:
- Legno lavorato e intagliato
- Pietra scolpita con precisione
- Metallo modellato in rilievo
Questa matrice sarebbe stata pigmentata o riscaldata esclusivamente nelle aree di contatto, producendo l’impronta caratteristica che vediamo oggi sul lenzuolo.
Il parere del mondo accademico
L’ipotesi di Moraes trova pieno sostegno da parte di Andrea Nicolotti, professore di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Torino, che tuttavia precisa come questa conclusione non rappresenti una vera novità per gli studiosi. «Cicero Moraes ha ragione, ma la sua ricerca non è particolarmente rivoluzionaria», afferma Nicolotti sul sito Skeptic.com.
Da almeno quattro secoli sappiamo che l’immagine corporea sulla Sindone certamente non avrebbe potuto essere creata attraverso il contatto con un corpo tridimensionale
Conferme dalla datazione al radiocarbonio
Questa ricerca si inserisce in un quadro di evidenze già consolidato dalla comunità scientifica internazionale. Il famoso studio del 1989, condotto attraverso la datazione al radiocarbonio, aveva già collocato la creazione della Sindone in un periodo compreso tra il 1260 e il 1390 dopo Cristo, confermando la natura medievale dell’artefatto.
Breve sintesi degli studi
- XIV-XV secolo – Esposizioni pubbliche e controversie sulla sua autenticità
- 1898 – Prime fotografie realizzate dall’avvocato torinese Secondo Pia
- 1978-1981 – Il gruppo interazionale Shroud of Turin Research Project esegue analisi spettroscopiche, radiografiche e fotografiche
- 1988 – Datazione del carbonio-14 che datano il tessuto tra il 1260 e il 1390
Una tecnica coerente con l’arte medievale
La simulazione 3D di Moraes aggiunge ora un tassello fondamentale: non solo quando fu creata la Sindone, ma come venne tecnicamente realizzata. L’utilizzo di una scultura a bassorilievo spiegherebbe perfettamente le caratteristiche anatomiche e le proporzioni dell’immagine, che risultano compatibili con le tecniche artistiche e artigianali del periodo medievale.
Tecnologia moderna e archeologia
Il lavoro di Cicero Moraes rappresenta un esempio virtuoso di come le moderne tecnologie digitali possano gettare nuova luce su questioni storiche controverse. L’esperto brasiliano, che di recente ha ricostruito il volto di Irhoud – il più antico Homo sapiens finora scoperto, vissuto 315mila anni fa – dimostra come la simulazione 3D possa essere uno strumento prezioso per verificare ipotesi archeologiche e storiche.
Il video della simulazione 3D di Cicero Moraes
Una nuova lettura storico-artistica
Questa scoperta non sminuisce il valore artistico e culturale della Sindone, ma la inquadra in modo corretto nel suo contesto storico. Come prodotto dell’abilità artigianale medievale, il lenzuolo torinese rappresenta una testimonianza straordinaria delle tecniche e della devozione religiosa del periodo, confermando l’incredibile maestria degli artisti dell’epoca nel creare oggetti di profondo impatto emotivo e spirituale.
Il mistero dell’autore medievale
La ricerca di Moraes, quindi, non chiude un mistero ma ne apre uno nuovo: quello di identificare l’anonimo maestro medievale che, con una scultura e un lenzuolo, è riuscito a creare uno dei manufatti più discussi e venerati della storia dell’umanità.