La Juventus ha concluso un aumento di capitale da 97,8 milioni di euro, un’operazione rapida che rientra nel percorso di rafforzamento patrimoniale previsto dal piano strategico 2024/2025-2026/2027. L’intervento si inserisce in una fase cruciale per la società, impegnata a consolidare la propria stabilità finanziaria dopo stagioni segnate da costi elevati, investimenti rilevanti e risultati sportivi alterni. L’aumento, rivolto esclusivamente a investitori istituzionali, rappresenta un tassello importante nel processo di riequilibrio economico e di riduzione dell’indebitamento.

La struttura dell’aumento di capitale

Sono state emesse 37.912.181 nuove azioni, equivalenti a circa il 9,1% del capitale sociale. Il prezzo di sottoscrizione è stato fissato a 2,58 euro per azione, determinando un controvalore complessivo lordo pari a 97.813.426,98 euro.

Il valore nominale ammonta a 1.516.487,24 euro, mentre 96,29 milioni di euro sono stati contabilizzati come sovrapprezzo. Le nuove azioni saranno negoziabili su Euronext Milan dalla data di emissione, con regolamento previsto per il 25 novembre. La struttura del capitale sociale della Juventus raggiunge così 417.033.996 azioni ordinarie, per un valore complessivo di 16.731.359,80 euro. A sostenere l’operazione sono stati i principali soci:

  • Exor, con circa il 65,4% del capitale e il 78,9% dei diritti di voto, ha partecipato in misura proporzionale alla propria quota;
  • Tether, titolare dell’11,5% del capitale, ha confermato la propria adesione e la disponibilità a valutare la sottoscrizione di eventuali porzioni non allocate.

L’aumento è stato gestito tramite una procedura di accelerated bookbuilding, con UniCredit Bank (Milan Branch) in qualità di global coordinator e sole bookrunner. La Juventus ha inoltre sottoscritto un impegno di lock-up di 90 giorni, in linea con le prassi di mercato per operazioni simili.

La reazione dei mercati

Il titolo Juventus ha chiuso la seduta con un calo del 5% a 2,57 euro, dopo aver toccato un minimo intraday di 2,44 euro. Una flessione fisiologica in presenza di aumenti di capitale, dovuta alla diluizione delle azioni in circolazione e all’attesa di valutazioni da parte degli investitori sull’impatto dell’operazione. Le oscillazioni di mercato riflettono anche il contesto più ampio in cui si muove la società: un settore calcistico che sempre più richiede solidità finanziaria, investimenti strutturati e strategie di crescita orientate alla sostenibilità economica. L’aumento di capitale è parte integrante del piano strategico triennale che si fonda su alcune direttrici economiche principali:

  • rafforzamento patrimoniale;
  • riduzione dell’indebitamento;
  • valorizzazione del brand;
  • competitività sportiva.

Il piano conferma l’intenzione del club di mantenere un livello sportivo elevato sia in Italia sia in Europa. La competitività rimane un fattore determinante per generare ricavi legati ai risultati, ai diritti TV e alla partecipazione alle competizioni UEFA.

La stabilità dietro l’aumento

Aumenti di capitale di questo tipo rappresentano strumenti ormai frequenti per le società quotate, chiamate a rispondere a esigenze di trasparenza e a strategie industriali di medio periodo. Il ruolo dei soci principali, in particolare Exor, conferma l’impegno nella stabilità economica della Juventus e rappresenta un segnale positivo per il mercato. Parallelamente, la partecipazione di investitori istituzionali indica un interesse ancora solido verso il progetto societario.

Sebbene la reazione della Borsa non sia stata immediatamente favorevole, il rafforzamento finanziario potrebbe contribuire nel tempo a migliorare la percezione del titolo, soprattutto se accompagnato da un recupero di performance sportive e da una crescita dei ricavi commerciali.