Il presidente di Taiwan, Lai Ching-te, ha scelto di esprimere pubblicamente il suo sostegno al Giappone facendosi fotografare mentre pranza con sushi e zuppa di miso, due specialità notissime della cucina giapponese. È una trovata di comunicazione da inquadrare nel contesto della grave crisi diplomatica tra Cina e Giappone, che verte proprio su Taiwan, un’isola che si governa in maniera autonoma e democratica ma che la Cina rivendica come propria e minaccia di conquistare con la forza.
La scelta del sushi non è casuale. La Cina, infatti, ha sospeso nuovamente l’importazione di prodotti ittici dal Giappone come parte delle dure ritorsioni per una dichiarazione della nuova prima ministra giapponese, la nazionalista Sanae Takaichi, che aveva detto in parlamento che il Giappone avrebbe risposto militarmente alla «minaccia esistenziale» di un eventuale attacco cinese a Taiwan. La Cina è sempre stata, assieme a Hong Kong, il principale mercato estero per il pesce, i crostacei e i molluschi pescati in Giappone.
Il presidente Lai ha detto che è un buon momento per mangiare cibo giapponese, e ha invitato la popolazione ad andare in Giappone e a fare acquisti di merci giapponesi come forma di sostegno contro le ritorsioni del regime cinese, che invece ha sconsigliato ai suoi cittadini di fare le stesse cose.
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