L’azzurro, dopo aver piegato Bergs in un tie-break per cuori forti, ha reso omaggio a Novak Djokovic, che gli ha profetizzato un futuro in top 10


Carlo Tagliagambe

Giornalista

21 novembre 2025 (modifica il 22 novembre 2025 | 00:34) – MILANO

Italia-Belgio rimarrà nella storia per il tie-break infinito (17-15) che è valso all’Italia la terza finale consecutiva di Coppa Davis, ma la foto-copertina del match è senz’altro l’esultanza incontenibile di Flavio Cobolli. Dopo aver annullato sette match point a Bergs, l’azzurro si è preso la scena imitando Novak Djokovic, il suo idolo di sempre: maglia strappata e una gioia sfrenata da condividere con il pubblico. Il suo pubblico, quello della SuperTennis Arena di Bologna, che lo ha sostenuto fin dalle prime battute di  un match da infarto. 

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come nole—  

Un gesto, quello di strapparsi la maglia, che Djokovic ha ripetuto in svariate occasioni e che riprende l’incredibile Hulk: un modo come un altro per manifestare la propria forza agli occhi del mondo. E che ora Cobolli ha fatto suo: arrivare in finale di Coppa Davis per il terzo anno consecutivo senza Sinner e Musetti non è impresa da poco e va festeggiata a dovere. Memore magari di quelle parole che Nole gli aveva sussurrato sottorete a Wimbledon, al termine della combattutissima sfida ai quarti di finale dello scorso luglio: “Flavio, è solo questione di tempo: arriverai tra i primi 10 al mondo. E ci resterai a lungo”. Si parte da una maglia strappata e da una presa di coscienza. Poi chissà che la profezia di Djokovic non possa avverarsi…