L‘industria automotive europea deve fare i conti con una realtà molto difficile. Il programma di elettrificazione voluto dall’UE e la crescente concorrenza da parte dei costruttori cinesi stanno trasformando il mercato e a farne le spese, in molti casi, sono i lavoratori impegnati nel comparto. I nuovi dati in arrivo dalla Germania rappresentano un vero e proprio campanello d’allarme e confermano un trend già avviato da tempo e che coinvolge, purtroppo, anche l’industria italiana.

I numeri dalla crisi tedesca

I dati diffusi dall’Ufficio federale di statistica tedesco non lasciano spazio a interpretazioni. L’industria automotive della Germania è in grande difficoltà e ha registrato la perdita di 48.700 posti di lavoro nell’ultimo anno, anche per via di programmi realizzati dalle Case costruttrici con uscite agevolate e pensionamenti anticipati per i dipendenti. Per il comparto tedesco si tratta di un calo su base annua del 6,3% dei posti di lavoro, considerando i dati relativi ai primi 9 mesi dell’anno in corso. È il calo più significativo registrato da tutta l’industria tedesca, considerando i settori che impiegano più di 200 mila persone. È importante segnalare che il calo colpisce, principalmente, le aziende fornitrici e non i produttori di auto. Il settore della produzione di parti e accessori per autoveicoli, ad esempio, registra un calo dell’11%. Per le Case produttrici, invece, la riduzione dei posti di lavoro è del 3,8%. La produzione di auto in Germania è comunque in crescita (+3,5% a fronte di una contrazione in Europa pari al 2,6%).

Un problema anche italiano

La crisi del settore automotive è un problema rilevante anche in Italia. Come abbiamo già visto nelle scorse settimane, infatti, l’Italia rischia di perdere 77 mila posti di lavoro nel comparto, secondo un’indagine. Questi dati confermano le difficoltà dell’industria delle quattro ruote nel nostro Paese, considerando sia i produttori di veicoli (principalmente Stellantis) sia le aziende specializzate che producono componenti e che ricoprono un ruolo fondamentale per l’economia. La crisi italiana è evidente dall’analisi dei dati di produzione di autoveicoli.

Un futuro difficile per l’Europa

La trasformazione del mercato delle quattro ruote in Europa rischia di avere un serio impatto sulla produzione di autovetture e altri veicoli e, quindi, potrebbe tradursi in una significativa perdita di posti di lavoro, come anticipato dai dati relativi all’industria tedesca. Un comunicato di ANFIA, pubblicato a luglio 2025, conferma le difficoltà registrate nel 2024 dal settore con “circa 100.000 posti di lavoro persi”. In aggiunta, secondo il report Europe’s automotive industry at a crossroads di T & E, pubblicato a luglio 2025, continuando con il trend attuale c’è il rischio di registrare la perdita di 1 milione di posti di lavoro entro il 2035 (rispetto al 2025).

In un articolo pubblicato da ACEA nel settembre 2024 (Employment trends in the EU automotive sector) viene evidenziato che “l’industria automobilistica fornisce posti di lavoro diretti e indiretti a oltre 13 milioni di europei” e rappresenta il 7% dell’occupazione totale dell’UE. La situazione è ormai chiara e viene confermata da diverse fonti. Il settore delle quattro ruote in Europa sta vivendo un momento difficile e rischia di dover fare i conti con una crisi ancora più profonda nel corso dei prossimi anni. Per questo motivo, è necessaria una decisa inversione del trend per poter gettare le basi per un futuro solido, sia per le aziende che per i lavoratori del settore.