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Circa 15 miliziani di Hamas sono usciti questa mattina da tunnel in due diverse località nella parte orientale di Rafah, un’area nella parte meridionale di Gaza controllata dall’Idf, secondo quanto riferito dall’esercito, in seguito a un’indagine preliminare sull’incidente. Secondo l’aeronautica militare israeliana, sulla base di informazioni fornite dalle truppe di terra, ha colpito e ucciso sei di loro. Nel frattempo, le truppe della Brigata Nahal hanno catturato cinque dei miliziani che si erano arresi a loro, afferma l’esercito, aggiungendo che sono stati portati in Israele per essere interrogati dallo Shin Bet. L’esercito afferma di continuare a scandagliare la zona, sia dall’aria che da terra, per localizzare gli altri uomini armati usciti dai tunnel. Nei tunnel di Rafah restano asserragliati circa 150 miliziani di Hamas. Nel mentre, un agente di polizia palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane durante un raid nella sua abitazione nel villaggio di Tal, a sud-ovest di Nablus, in Cisgiordania. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che l’Idf sta trattenendo il corpo della vittima, Younis Walid Ashtiya.

In queste ore, intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ospitato alla Casa Bianca una delegazione composta da quasi tutti gli ostaggi liberati nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco di Gaza da lui negoziato il mese scorso. La notizia è riportata dai media israeliani. «Non siete più ostaggi… oggi siete eroi», ha detto Trump, a quanto si legge sul Times of Israel. Agli ex ostaggi e alle loro famiglie in una parte del suo discorso preparato, filmato e diffuso dalla Casa Bianca. La delegazione israeliana era composta da 26 ex ostaggi, tra cui 17 dei 20 prigionieri ancora in vita liberati nell’ambito dell’accordo entrato in vigore a ottobre.

Pam: a Gaza entrate più derrate alimentari da inizio tregua

Da registrare, in positivo, il fatto che a Gaza stanno entrando più rifornimenti alimentari dall’inizio del cessate-il-fuoco di ottobre, anche se gli aiuti restano ancora insufficienti rispetto all’enorme bisogno umanitario, con le piogge invernali che rischiano di rovinare le derrate consegnate. Secondo quanto riferisce il Pam (Programma Alimentare Mondiale) delle Nazioni Unite “la situazione è migliore rispetto a prima del cessate-il- fuoco, ma la strada da fare è ancora lunga. Un sostegno continuativo è fondamentale per aiutare le famiglie a ricostruire la loro salute, la loro alimentazione e le loro vite”. Martin Penner, portavoce del Pam, parlando da Gaza in collegamento video con Ginevra ha spiegato che centinaia di migliaia di persone restano in urgente bisogno di assistenza alimentare. Ad agosto, un monitoraggio alimentare globale aveva riportato che almeno mezzo milione di persone stava vivendo in condizioni di carestia in alcune parti della Striscia di Gaza, anche se analisti affermano che dati aggiornati indicano che la stima fosse probabilmente gonfiata.

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