C’è un graffio, nella pala di Durante di Pietro Perugino (detto il Perugino, 1448-1523), e non si capisce come, quando e da chi sia stato fatto. Il graffio è visibile sul mantello azzurro della Vergine Maria, appena sopra il piede. L’opera come noto fu commissionata nel 1488 per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Nuova a Fano. “E’ solo un graffietto – minimizza l’assessore alla Cultura Lucia Tarsi – gli stessi esperti dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze (coloro che hanno restaurato il dipinto ndr) ci hanno assicurato che si può sistemare al volo con un pennellino”. L’opera è ancora esposta alla sala Morganti del Palazzo Malatestiano dove è stata protagonista, dal 7 dicembre 2023 al 15 settembre 2024, della mostra “Pietro Perugino a Fano. Primus pictor in orbe” organizzata dopo il suo restauro all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Come si diceva, non è chiaro quando il graffio (o macchia, ancora non è chiaro, ma è un segno sull’opera che prima non c’era) sia comparso nè chi sia stato l’autore, anche involontario. In ogni caso si tratta di un segno leggero magari lasciato dalle unghie di una mano, da un braccialetto o da una borsetta che ha sfiorato il dipinto. Ma è qualcosa di sicuramente ben visibile. Dal museo, comunque, è stata subito fatta la segnalazione ma per il mini ritocco si dovrà attendere il ritorno degli esperti restauratori. Sperando che tutto torni come prima.

Lo conferma lo stesso sindaco Luca Serfilippi: “Sarà sufficiente un piccolo ritocchino, nulla di grave e questo ’graffio’ non ha nessuna relazione con il rinvio a gennaio del trasferimento dell’opera a Santa Maria Nuova. Per la realizzazione della struttura metallica – aggiunge il sindaco – è stato predisposto un progetto esecutivo che ha dovuto anche ottenere il via libera della Soprintendenza”.

La presenza della pala alla Sala Morganti – insieme agli altri due dipinti che la completano, una lunetta e una predella – è stata per Fano ed i fanesi un’occasione straordinaria di ammirare da vicino un grande capolavoro, potendone cogliere ogni minimo particolare. “E’ stata un’opportunità grandiosa – commenta Tarsi – non ci capiterà più di vederla in quella prospettiva, a Santa Maria Nuova sarà in alto ma è giusto che sia rimessa nella posizione per cui è stata studiata”. Da metà gennaio la pala del Perugino tornerà nella sua sede originaria sostenuta da una moderna e tecnologica struttura telescopica: non deve toccare la parete della chiesa e si deve poter ispezionare con facilità in ogni sua parte. “L’architetto a cui è stata affidata la progettazione ha studiato, in collaborazione con gli esperti dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze – spiega l’assessore Tarsi – il modo migliore per agganciare la pala senza alcuna forzatura sul legno. La realizzazione della struttura metallica richiede tempo tanto da costringerci a rinviare a gennaio il suo trasferimento a Santa Maria Nuova”.

Tra progetto, realizzazione della struttura metallica e trasporto dal museo a Santa Maria sono stati impegnati quasi 100 mila euro. “Siamo tutti in attesa che la pala del Durante torni a Santa Maria Nuova – commenta Manuela Palmucci, guida autorizzata – ogni giorno c’è qualcuno che mi ferma per sapere la data dell’evento”.