“Auspichiamo che i responsabili dell’aggressione, influenzati dalla diffusa cultura della violenza, possano avere l’opportunità di riflettere sulla insensatezza del male arrecato a un coetaneo che avrà da convivere ogni giorno con le conseguenze della loro azione vigliacca”. Queste le parole dei genitori dello studente 22enne picchiato e accoltellato il 12 ottobre scorso a Milano, dopo gli interrogatori, svoltisi ieri, ai cinque ragazzi arrestati dopo l’aggressione

“Siamo increduli che anche dopo oltre un mese dall’aggressione, al cospetto del Gip, si siano affidati a banali e strumentali giustificazioni e frasi di circostanza, senza esprimere alcun sentimento di consapevolezza e resipiscenza sulla gravità e le conseguenze della azione compiuta”. Queste le parole dei genitori dello studente 22enne picchiato e accoltellato il 12 ottobre a Milano, assistito dall’avvocato Gianluca Maris,relativamente agli interrogatori, svoltisi ieri, ai cinque ragazzi arrestati. “Auspichiamo che i responsabili dell’aggressione, influenzati dalla diffusa cultura della violenza, possano avere l’opportunità di riflettere sulla insensatezza del male arrecato a un coetaneo che avrà da convivere ogni giorno con le conseguenze della loro azione vigliacca”, hanno aggiunto.  

“Turbati e indignati per la disumana indifferenza degli autori del misfatto”

I genitori del giovane che ha subìto gravi danni dopo l’aggressione, hanno parlato anche delle immagini legate a quel momento che “hanno fatto rivivere il dramma di Davide e le angosce che da oltre un mese stiamo cercando tutti insieme di razionalizzare”. Sottolineando, ancora, “l’accanimento del branco sul corpo accasciato e le espressioni irridenti e sprezzanti nei confronti della vittima, con le quali i responsabili commentavano la loro impresa nella sala d’attesa del Commissariato”, tutte situazione che, hanno detto ancora i due genitori, “ci lasciano turbati e indignati per la disumana indifferenza degli autori del misfatto e l’assoluta assenza di valori e senso morale”. Mamma e papà del 22enne, ulteriormente, si sono detti “increduli che ancora ieri, dopo oltre un mese dall’aggressione, al cospetto del Gip, si siano affidati a banali e strumentali giustificazioni e frasi di circostanza, senza esprimere alcun sentimento di consapevolezza e resipiscenza sulla gravità e le conseguenze della azione compiuta”. Infine, il ringraziamento al “Gip, al Pubblico Ministero e alle forze dell’Ordine per l’estrema diligenza, professionalità e tempestività” dimostrata. “Siamo fiduciosi che  l’operato della Giustizia faccia il suo corso anche nella tutela dei diritti della vittima e possa esercitare una efficace funzione dissuasiva. A noi resta il compito di pregare e sperare per la salute di nostro figlio”, hanno concluso.

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